Boicottaggio degli israeliani, Iran sospeso Tokyo a rischio
La federazione internazionale di judo ha confermato ieri la sospensione dell’Iran dalle manifestazioni internazionali dopo che un suo atleta, Saeid Mollaei, aveva rivelato di aver ricevuto pressioni durante i Mondiali di Tokyo dell’agosto scorso affinché non giungesse in finale, in modo da evitare il confronto con un atleta israeliano. Campione del mondo uscente negli 81 kg, Mollaei era uscito in semifinale e poi aveva perduto anche una delle due sfide per il terzo posto, classificandosi quinto. Il 27enne aveva poi spiegato di aver ricevuto pressioni dalle autorità iraniane: avrebbe dovuto perdere per non affrontare l’israeliano Sagi Muki, poi medaglia d’oro. Secondo la federazione internazionale, le pressioni su Mollaei costituiscono «una violazione del rispetto dello spirito olimpico, del principio di neutralità politica e di universalismo», oltre che una manipolazione dei risultati di una competizione. La disciplinare ha quindi sancito la sospensione dell’Iran, fino a quando il Paese non darà delle forti garanzie sul rispetto dello status della federazione internazionale, accettando che tutti i suoi atleti possano combattere contro degli israeliani. La decisione, che può essere impugnata al Tas entro 21 giorni, è un colpo duro alle speranze del Paese islamico verso Tokyo 2020.