La Gazzetta dello Sport

Il Toro trascina e fa gol Esposito è da record «Il sogno di bambino»

Sebastiano entra per Lukaku e si procura un rigore Il più giovane interista da quando c’è la Champions

- di Carlo Angioni - MILANO

Igiorni del Toro e il giorno di Seba. L’Inter che inizia a correre in Champions e rimanda a casa il Dortmund ha sulle spalle i nomi di due ragazzini. Lautaro Martinez, che di anni ne ha 22 e viene da Bahia Blanca, Argentina; e Sebastiano Esposito, che non è nemmeno maggiorenn­e e arriva da Castellamm­are di Stabia. Uno segna, si merita i cori di San Siro e spreca il rigore che avrebbe chiuso i conti. L’altro debutta in Champions a 17 anni e 113 giorni e fa subito la voce grossissim­a, guadagnand­osi con i denti il rigore poi sparato dal Toro addosso a Burki.

Nuovo duo

Il Meazza si aspettava la LuLa ma si gode una conferma e una sorpresa. La prima è tutta made in Lautaro, perché da Barcellona al Dortmund, in 21 giorni, il Toro si è preso l’Inter. Quattro partite tutte a segno, 5 gol filati e quell’urlo strozzato dagli undici metri. Resta una cinquina che lascia il segno. Al Camp Nou e con la Juve i suoi gol non hanno dato punti, ma contro Sassuolo e Borussia hanno pesato eccome. Un anno fa, di questi tempi, era tutto un altro Lautaro: appena un gol nel pallottoli­ere (con il Cagliari), tanta panchina, la Champions solo assaggiata. Certo, c’era ancora Icardi in versione comandante dell’attacco, ma il Toro non la stava prendendo bene. Oggi l’ex capitano segna a Parigi (e di lui Beppe Marotta dice: «Non avevamo dubbi sulle sue qualità, abbiamo fatto una scelta: è nostro e lo guardiamo con attenzione») e Lautaro è un altro giocatore. «Una grande notte - dice il Toro -, è una vittoria che volevamo. Il gol? La cosa più importante è aiutare la squadra e continuare a crescere. Il rigore? Volevo calciarla dall’altra parte e poi ho cambiato idea all’ultimo».

Il ragazzino

I giorni del Toro si incrociano con il giorno di Esposito. Seba doveva essere con l’Under 17 azzurra al Mondiale ma l’infortunio di Sanchez ha cambiato i piani. D’altronde la storia, a volte, gira per una pura casualità. «È un giocatore interessan­te – spiega Conte –. Sarei stato un folle se non mi fossi fidato a metterlo in Champions. Sa che deve volare basso, deve mantenere i piedi per terra ma è importante per noi, mi spiace per l’Under 17, ma qualcuno se ne sarà fatto una ragione». E così Seba si trova a prendere il posto dell’amicone Lukaku dopo un’ora: «Corono il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. Il mister mi chiede di dare tutto e sono a disposizio­ne». Suda dall’emozione davanti alla tv ed è lui stesso a dirlo con una risata. Spalletti l’aveva fatto diventare il più giovane interista di sempre in Europa a marzo contro l’Eintracht (a 16 anni e 255 giorni), ora solo Bergomi lo batte in nerazzurro tra Champions e Coppa Campioni (con 17 anni e 72 giorni lo Zio lo batte di un’incollatur­a). Una medaglia non da poco, per un ragazzo che vale. E che davanti al Borussia non trema. San Siro lo abbraccia, lo accoglie con un boato e lo tira su a ogni pallone toccato. Compreso l’urlo del rigore conquistat­o. Peccato per l’errore del Toro e per il mancato tap-in di Seba: la favola sarebbe stata perfetta, ma già così è bellissima.

 ?? GETTY ?? Emergenti Lautaro Martinez e Sebastiano Esposito, 39 anni in due
GETTY Emergenti Lautaro Martinez e Sebastiano Esposito, 39 anni in due

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy