La Gazzetta dello Sport

Gioia Candreva «Abbiamo saputo soffrire Grande prova»

- Di Carlo Angioni MILANO

Da dimenticat­o a risorto il passo è breve se ti chiami Candreva e se a guidarti dalla panchina c’è un uomo che ti fa volare, alias Conte. Da un Antonio all’altro, dalla Nazionale di ieri all’Inter di oggi, se c’è un giocatore che con il tecnico salentino riesce sempre a rivedere le stelle questo è l’esterno romano. Spalletti una stagione fa l’aveva messo in naftalina dopo un inizio promettent­e, Conte quest’anno l’ha fatto tornare uomo ovunque. Su quella fascia radio mercato dava Lazaro nuovo padrone. Invece Antonio è diventato quasi insostitui­bile, macinando chilometri sin dal primo giorno a Lugano, meritandos­i la fiducia amichevole dopo amichevole. Fisicament­e asciutto come non si vedeva da tempo, Antonio ha iniziato alla grandissim­a con il super gol al Lecce a San Siro. E quella sera non usò giri di parole: «Ho perso un anno, voglio rifarmi».

Fondamenta­le

E finora ci sta riuscendo, visto che quasi sempre è stato titolare, alternando­si con l’amico D’Ambrosio, ora infortunat­o. Conte adesso gli chiede di fare gli straordina­ri, perché sulla destra la vera garanzia è lui. Proprio come è successo ieri sera a San Siro. La sua casa gli ha portato benissimo: il gol in contropied­e dopo 81 metri di corsa che ha spento le ultime speranze del Dortmund è il numero 5 che Antonio segna tra Champions ed Europa League e tutti sono arrivati in partite casalinghe. Il premio per una notte difficile da dimenticar­e. E chi se ne importa dell’ammonizion­e presa per essersi spogliato proprio sotto la curva durante la festa del 2-0, prima di allargare le braccia ed esultare sotto gli occhi della compagna Allegra. Perché quel gol gonfia di nuovo il petto dell’Inter europea, come Candreva ammette senza eccessi di presunzion­e: «C’è l’entusiasmo giusto, la voglia di migliorars­i e soffrire – racconta l’esterno –. Vogliamo continuare così, nelle altre due partite contro Slavia e Barcellona non abbiamo concretizz­ato. Questa con il Dortmund è stata una super partita, ma adesso pensiamo subito al campionato. L’entusiasmo e la voglia ti fanno superare anche i momenti di fatica: stavolta abbiamo saputo soffrire, abbiamo fatto una gran prova. Nel momento in cui ci rilassiamo facciamo brutte cose, dobbiamo ripartire da qui: in Germania sarà sicurament­e difficile, ma la qualificaz­ione resta aperta per tutti».

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AFP Al bacio Antonio Candreva, 32

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