Milinkovic, la voglia matta «Lazio, è ora di vincere»
Il serbo: «Contro il Celtic tre punti fondamentali per la classifica. La via per la Champions passa anche da qui»
Si scrive Europa League, si legge Champions. Almeno nelle intenzioni di chi legittimamente ambisce a giocare la coppa più prestigiosa. E in quella «minore» si sente solo di passaggio. Come Sergej Milinkovic, per esempio. La serata che attende lui e la Lazio al Celtic Park assomiglia tanto a quelle di Champions, sogno proibito (finora) tanto per lui quanto per la Lazio. Ma, almeno per una sera, tutto farà pensare ad una partita della Coppa più nobile piuttosto che di Europa League: dal blasone dell’avversario (prima squadra britannica a vincere una Coppa dei Campioni) all’atmosfera che si respirerà sugli spalti (stadio da 61 mila spettatori, interamente sold out). «E infatti non vedo l’ora di scendere in campo», ammette il centrocampista serbo. «È fantastico poter giocare in stadi così, con tanta gente e contro un avversario che darà il massimo».
Per vincere tutto
Sì, sarà come vivere una partita di Champions. Che resta il chiodo fisso di SMS e dei suoi compagni. Ma questo non vuol dire snobbare l’Europa League. «Questa è una competizione che ci interessa, come abbiamo dimostrato negli anni passati continua Milinkovic -. Col Celtic cercheremo di vincere perché dobbiamo recuperare punti in classifica. La sconfitta subita a Cluj alla prima giornata del girone ha un po’ complicato le cose, ma possiamo e vogliamo farcela a passare il turno. In Romania avevamo fatto molto bene nel primo tempo, poi siamo calati nella ripresa. L’atmosfera che si respirava nello stadio (semivuoto, ndr) non ci ha aiutato. Qui a Glasgow sarà completamente diverso».
Grandi obiettivi
Diverso è anche l’approccio avuto da Milinkovic a questa stagione rispetto a dodici mesi fa. Quando pesarono, anche inconsciamente, le voci estive che lo davano in partenza. Voci che ci sono state anche quest’anno, ma il serbo stavolta non se n’è fatto condizionare. «Un anno fa - sposta lui l’attenzione - ho pagato più che altro il Mondiale che mi ha fatto saltare l’intera preparazione estiva. Quest’anno mi sono potuto allenare bene durante il precampionato e ora mi sento molto meglio». Al punto da lanciare proclami: «Sono alla Lazio da cinque anni, la squadra è cresciuta molto negli ultimi tempi, anche se ogni tanto ha ancora dei difetti di concentrazione. Ma quest’anno vogliamo far bene. In campionato dobbiamo conquistare quella Champions che ci è sempre sfuggita, ma, perché no, dobbiamo anche provare a vincere questa Europa League. Che poi significherebbe andare in Champions League a prescindere dal risultato del campionato».