Catania, amaro destino Pari al 90’ e tifosi furiosi Lucarelli, futuro in salita
Il nuovo corso comincia con il gol-beffa di Ebagua Il Bisceglie strappa un punto: riaperte le ferite siciliane
Il cambio di modulo, la formazione inedita con Biagianti difensore centrale e Marchese esterno di centrocampo (due degli ex fuori squadra ieri titolari), il possesso palla cercato in ogni fase del match. Avrebbe dovuto essere una ripartenza verso la normalità, Lucarelli voleva cominciare al meglio, ma Ebagua allo scadere ha guastato la festa ai rossazzurri acuendo una crisi di risultati che colpisce anche la fortezza Massimino. Catania impaurito, ma il gol di Mbende prima del riposo ha scosso la squadra (poco prima Di Piazza aveva timbrato la traversa) costringendo il Bisceglie a concedere più spazi.
La beffa finale
Troppi errori sotto porta nella ripresa fino a quando, nell’unica distrazione, Ebagua ha colpito a freddo un avversario che si apprestava a festeggiare il successo della liberazione dopo una settimana di polemiche. Un episodio che costringerà ancora Lucarelli a lavorare sodo, ma l’allenatore ne era cosciente. Nel dopogara ha salvato la prestazione e l’impegno, ma non la distrazione conclusiva.
Deserto rossazzurro
Massimino ai minimi storici: curva Sud vuota, la Nord ha lasciato la parte centrale arroccandosi nella parte superiore e contestando società e calciatori. Nel finale le urla «Senza dignità» hanno fotografato l’umore di una piazza che è stufa di un altro campionato anonimo. Il Bisceglie, seguito da sette impavidi sostenitori, ha tentato specie nella ripresa di guadagnare campo dopo aver sfiorato il gol sullo 0-0 (Furlan ha deviato miracolosamente un colpo di testa