La Gazzetta dello Sport

Clippers da Oscar Kawhi scatenato Lakers, avvio lento

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solo la prima partita, serviranno vittorie, errori e sconfitte per diventare una squadra». Kawhi Leonard ricorda a tutti che la stagione è appena cominciata, ma la prestazion­e dominante sua (30 punti) e dei Clippers nel primo derby di Hollywood che ha aperto la stagione Nba, vinto 112-102 sui Lakers, è un meraviglio­so promemoria di quanto quella che fino a luglio era l’altra Los Angeles stavolta fa sul serio. Mancava Paul George, l’altra metà della mela di Doc Rivers, ma non se n’è accorto nessuno. I Clippers hanno giocato meglio, trascinati dal loro fenomeno in forma mvp delle Finals, da una panchina che con 60 punti reclama già il titolo di migliore dell’intera Nba, da una difesa ermetica di cui Patrick Beverley è il leader. «I miei compagni sono dei combattent­i: lo erano già lo scorso anno e continuano ad esserlo» ha ricordato Kawhi, che chiuso il capitolo Lakers ha già nel mirino i Warriors, a cui i Clippers faranno visita alle 4.30 della notte italiana tra giovedì e venerdì.

Lakers da rivedere

L’altra metà di Los Angeles invece prova a capire cosa non ha funzionato. Vero che, come ricorda LeBron, «siamo solo alla prima gara e nessuna squadra è al livello a cui vorrebbe essere», ma i Lakers hanno evidenziat­o limiti struttural­i, con l’attacco che diventa prevedibil­e quando non girano James e Anthony Davis, protagonis­ta nel primo tempo ma sparito nel secondo. «Dobbiamo essere aggressivi e capire come farlo» ha sentenziat­o AD. Le assenze di Kyle Kuzma e Rajon Rondo per i Lakers hanno pesato più di quella di George nei Clippers: coach Vogel ha tanto su cui lavorare.

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