La Gazzetta dello Sport

Zaniolo accende la Roma L’arbitro la fa infuriare

Regalato nel finale un rigore inesistent­e al Borussia Sfuma la vittoria, ma non il primo posto nel gruppo

- Di Pierfrance­sco Archetti- ROMA

Voglia di Var, anche se toglierà poesia al calcio; anche se interrompe le esultanze. Ma certi errori da brivido, come il rigore dato al Borussia al 93’, verrebbero cancellati. Un colpo di faccia di Smalling, su colpo di testa di Elvedi, diventa un colpo di braccio per lo scozzese Collum. L’errore è visibile in eurovision­e, come si diceva un tempo, e anche tutti i media tedeschi lo sottolinea­no in diretta. Il rigore regalato, segnato da Stindl, blocca la fuga della Roma, che si sarebbe trovata a 7. Niente. I gialloross­i anche col pari vanno in testa, ma solo per un punto sul gruppo, vista la sconfitta del Wolfsberg.

I motivi

Paulo Fonseca pensava di dover spiegare l’ennesima formazione rattoppata, la decima diversa su undici, invece si trova a difendere fisicament­e l’arbitro sul campo, per evitare cartellini pesanti ai suoi, poi parla di «giocatori devastati» nello spogliatoi­o. E furibondi, come Pallotta. Certo, se Florenzi avesse segnato il 2-0, minuto 89, non ci sarebbe stata la rabbia seguente; però la vittoria sembrava giusta e gli errori sono stati minimi. Dopo un inizio difficile, la Roma ha tenuto distante i borussiani, ha evitato la reazione, ha potuto andare in profondità nel finale per cercare di chiudere (anche con un colpo di testa di Smalling). Non ci è riuscita, ma le resta una prestazion­e nettamente migliore rispetto a quella di Genova. E poi Zaniolo, punzecchia­to da Capello il giorno prima, ha mostrato orgoglio e voglia di emergere: il suo colpo di testa è il secondo centro europeo in questa stagione.

Emergenza Roma

Va sempre ricordato che gli infortunat­i sono otto: Pellegrini, Diawara, Under, Mkhitaryan, Cristante, Kalinic, Santon e Zappacosta. E pure Florenzi non è al massimo, così parte in panchina e poi fallisce il colpo del k.o.. Fonseca resta sul 4-23-1, ma sposta Mancini dalla difesa alla guardiola davanti alla retroguard­ia. Attento e costante. Con lui c’è Veretout che però non gli sta sempre agganciato, ma si muove a tutto campo, soprattutt­o in verticale nel pressing. Pastore è ombroso, provano invece a «entrare» per avvicinars­i all’area Zaniolo e Kluivert. La Roma suda nel tenere i tedeschi nella prima mezz’ora ma poi passa, pur sfruttando un corner. E nel secondo tempo, nonostante il diluvio e alcuni ingressi non felici (Perotti), si mantiene sempre in sicurezza.

Borussia bagnato

«Non era rigore, chiaro, ma il calcio è così. Sul gol loro c’era un fallo», dice Rose. Più che i gradi da capolista di Bundesliga, pur avendo perso già due partite, del Borussia attirano le idee dell’allenatore. Ma il suo calcio atletico, ossessiona­nte nella pressione, veloce nelle ripartenze e preciso nelle posizioni a triangolo, qui difetta nelle conclusion­i e fatica a entrare in area. La traversa di Bensebaini all’8’ è il maggior acuto di una partenza ringhiosa, con 4 conclusion­i fuori in neanche un quarto d’ora. Poi molta confusione finché Stindl, arrivato all’ultimo istante causa paternità, firma il rigore. Le varie impronte tattiche di Rose sono interessan­ti: 2-4-1-3 quando la Roma parte dal portiere; tridente fisso davanti, con Neuhaus più dietro (4-2-1-3), per attaccare. Ma la Roma aveva trovato il sistema per farle scomparire nelle pozzangher­e. Fino al fischio sbagliato di Collum.

Occasione persa Gialloross­i beffati ma quanto pesa quel facile 2-0 fallito da Florenzi

A fine gara Da Fonseca a Pallotta è un coro unico: «Penalty inaccettab­ile»

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LAPRESSE L’uomo mascherato La delusione finale di Dzeko, 33 anni, che ha giocato con una speciale protezione

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