Ibra rompe con gli Usa, Italia più vicina
Zlatan furioso per l’eliminazione ai playoff dei Galaxy: Napoli e Bologna sperano
Ibra rompe con la Mls e si avvicina all’Italia. Almeno così sembra lo scenario che si prepara per il mercato di gennaio con Bologna e Napoli – citate in ordine alfabetico – attualmente il pole position. Il gigante svedese, 38 anni suonati, non ha preso bene l’eliminazione ai playoff dei suoi Galaxy nel derby di Los Angeles più importante della giovane storia della lega americana di soccer, sconfitto nei quarti 4-3 dal L.A.FC. Ibra voleva vincerla la Lega – ha segnato 1 gol e confezionato un assist – e la sua delusione è esplosa a fine gara con gesti censurabili nei confronti del pubblico, più volte irriso con plateali palpate delle proprie parti intime. Nel tunnel si è scontrato con un dirigente avversario, prima di essere separato. Poi davanti ai microfoni è andato avanti con uno dei suoi show cui siamo abituati, rompendo col pianeta del calcio yankee: «Non lo so che farò l’anno prossimo. Se resto sarà un bene per la Mls perché così tutto il mondo la seguirà. Se vado via nessuno si ricorderà della Mls». Poi ha proseguito da «prima donna»: «Questo è stato come un allenamento per me, stadio troppo piccolo (20 mila spettatori, ndr). Io sono abituato a giocare davanti a 80 mila persone. Questa era una passeggiata nel parco». Quindi se l’è presa con l’arbitro al Var («Ma dov’era quello lassù? A prendere un caffè con Magic Johnson?»).
Scenari
L’ex punta di Juventus, Inter, Barcellona, Milan, Psg e Manchester United, ora è di fatto libero e convinto che la sua carta di identità non sia un problema. Proprio in una intervista alla Gazzetta ha manifestato il suo desiderio di tornare a giocare in Serie A, sognando il San Paolo come scenario. La risposta di Aurelio De Laurentiis – da anni affascinato dalla personalità di Ibrahimovic – non si è fatta attendere: «Zlatan al Napoli non è una suggestione, piuttosto un sogno. Dipende da lui». Di fatto rilanciando la palla sul campo dell’attaccante svedese e del suo potente manager, Mino Raiola. Già perché l’ultimo ingaggio in Mls è stato di 7,2 milioni di dollari a stagione, ma in ballo ci sono anche i contratti di sponsorizzazione che valgono almeno il triplo. E si sa che De Laurentiis nei suoi contratti ingloba sempre tutti i diritti di immagine dei suoi dipendenti, calciatori o attori che siano. Dunque l’operazione non si presenta semplice, anche se le parti appaiono ben disposte.
La filosofia di Carlo
Per quello che riguarda la compatibilità tecnica, in una squadra che ha almeno 5 attaccanti di ottimo livello per 2 posti, Ancelotti è parso aprire alla soluzione e a chi gli ha fatto notare i 38 anni del centravanti ha risposto: «Io più che alla carta d’identità guardo le statistiche.
E in questa annata parlano chiaro: 31 partite e 31 gol. Se lo chiamo al telefono? Certo che lo chiamo...», ha detto Carletto fra il serio e il faceto. Ben sapendo che il sogno di Ibra di venire a Napoli è in buona parte dovuto proprio alla presenza del tecnico, avuto a Parigi nella stagione 2012-13 e con il quale ha mantenuto un ottimo rapporto.
Il pressing di Sinisa
Ma non va trascurata la pista Bologna, perché Sinisa Mihajlovic ben conosce Zlatan che ha allenato all’Inter come vice di Roberto Mancini fra il 2006 e il 2008. È pronto a scommettere sull’integrità fisica del centravanti, che manderebbe in visibilio la piazza (la stessa cosa succederebbe a Napoli), migliorando il tasso tecnico dei rossoblù. Il presidente Joey Saputo offrirebbe un contratto di 6 mesi rinnovabile per un altro anno al raggiungimento di certi obiettivi. Non c’è dubbio che il decreto crescita, con la detassazione di chi arriva dall’estero (lo svedese manca da oltre due anni, come da requisito) dimezza le spese del club che lo vorrà ingaggiare. In attesa della prossima magia di Ibracadabra.