«Il morale è a terra? Ma dai, questa Atalanta chiuderà tra le prime 4»
Il tecnico resta fiducioso dopo il pesante k.o. col City: «È una squadra speciale, potrà stupire ancora»
Qualcuno a Bergamo ha il morale a terra dopo i cinque schiaffi di Manchester? Allora ascolti Andrea Mandorlini: «Fare risultato nelle prossime tre? Ci credo. E in A può chiudere tra le prime quattro». La fiducia nei confronti dell’Atalanta è totale. Vale per l’Italia e l’Europa, nonostante gli ottavi siano un sogno: «Mi sarei aspettato di più, ma non si parli di fallimento: questa è la Champions...». Ex nerazzurro sia da calciatore (38 match e un gol in B nel 1980-81) che da tecnico (giugno 2003-dicembre 2004), nel passato del mister c’è anche l’Udinese, dove chiuse nel ‘93: «E’ dura, ma si salverà».
3Mandorlini, cosa non va in Europa?
«L’esperienza pesa: in rosa ci sono molti nazionali, tuttavia non abituati a competere a certi livelli. Avrebbero potuto conquistare qualche punto, ma in certi tornei cambia tutto: la qualità aumenta e, tatticamente, ci sta correre dei rischi».
3È tutto da buttare? «Macché... Aver sfidato una big come il City è un orgoglio, anche se da anni la Dea è una realtà del nostro calcio. Se uscisse avrebbe le carte in regola per riprovarci di nuovo. E occhio al terzo posto che vale l’Europa League».
3Obiettivo, comunque, complicato.
«Può succedere di tutto. Questi ragazzi danno sempre la sensazione di avere qualcosa di speciale: perché non dovrebbero stupire ancora?».
3Ora testa alla Serie A: c’è l’Udinese.
«Match insidioso. Loro la mettono sul fisico, ma come qualità sono inferiori: favoriti i nerazzurri». 3Riuscirà Tudor a salvarsi? «Buon tecnico, può farcela. Conosce l’ambiente e i Pozzo si fidano, altrimenti non lo avrebbero richiamato».
3A Bergamo, ormai, Gasperini è un mito.
«C’era la Roma, si sa, ma qui ha tutto: la fiducia della società, incide sul mercato e allena una delle migliori 4-5 squadre del campionato. Parlano i risultati: merita la Panchina d’oro».
3Seconda Champions di fila: chance?
«Non poche. Confermarsi non è mai facile, ma l’avvio promette bene».
3I gol subiti, però, sono 24. «Di questi, 11 in Champions. La differenza consiste nell’atteggiamento: in A, giocare uomo su uomo, paga. Meno in Europa, dove sei costretto a concedere qualcosa. Ma l’Atalanta non dovrà snaturarsi». 3 Malinovskyi?
«Non lo conoscevo, lo sto apprezzando: è duttile, ha carattere ed è un torello».
3Muriel e i soliti tre.
«È sempre stato forte, sin dal Lecce. Ormai è un calciatore fatto e finito. Su Gomez, Ilicic e Zapata, che aggiungere: sono unici, li vorrebbero tutti. Per quanto hanno dimostrato in carriera, dovrebbero alzare un trofeo. E aspetto Barrow: un talento».
3Lei, invece, cosa vorrebbe? «Poter lavorare nella situazione migliore. Per fare bene bisogna essere circondati dalle persone giuste, me lo hanno insegnato i mesi di Cremona. Italia o estero, non chiudo a nulla. Sono orgoglioso di aver fatto la gavetta».
In Champions giocare uomo su uomo non paga come in Serie A
L’Udinese ha meno qualità, ma si salverà. Tudor, un buon allenatore
Andrea Mandorlini ex tecnico di Atalanta e Udinese