La Gazzetta dello Sport

«BOLOGNA, PUNTI NON COMPLIMENT­I: ANCHE CON GOL... DI GINOCCHIO»

Il trequartis­ta: gli errori, la Nazionale, la voglia di reti «Pure per Sinisa»

- Di Matteo Dalla Vite INVIATO A CASTELDEBO­LE

Siccome sa stare al gioco, Roberto Soriano risponde educatamen­te anche al quizzone della settimana. O quantomeno alla domanda che tutti i bolognesi - dopo lo Stadium - si sono fatti: come gli è venuto in mente di fare quel retropassa­ggio dal quale poi è nato il 2-1? «Ora vi spiego» dice sedendosi con fare timido, composto e anche con l’idea di parlar di tutto. Sinisa compreso, che lo lanciò ai tempi della Samp per poi ritrovarlo qui: da titolare intoccabil­e. Roberto (papà di Diego, 14 mesi, segni particolar­i: 4 tatuaggi «due grandi sulle braccia e due piccoli sul collo») comincia proprio da Mihajlovic, che domani non sarà in panchina. «Sta insegnando al mondo che nessuno è invincibil­e ma anche che una malattia così si può combattere: con rispetto e petto in fuori».

è stato il (vostro) momento più duro da quel 13 luglio?

«I primi giorni: non abbiamo digerito subito la botta. Ma è stato bravo lui a dirci di continuare a lavorare come sempre e che ci sarebbe stato per noi, qui o da lontano. Così è stato».

Verona, per esempio.

«Non sapevamo e non ci aspettavam­o che spuntasse. Ero con Sansone, stavamo parlando e guardando internet, vedo la notizia sulla Gazzetta e gli dico: “Guarda, qui dicono che Sinisa viene da noi”. E Nicola: “Ma come...?”. Pausa. Poi lui aggiunge: “Però è vero: ti ricordi che ce l’aveva promesso?” Venti minuti dopo, eccolo».

vero che quando vi parla non fa sconti?

«Ed è per quello che ci piace. È sincero, dice le cose come stanno, se ti deve bastonare lo fa da vicino come da lontano. Ma è così anche quando si compliment­a». 3 Ecco: ultimament­e il Bologna è stato ricoperto di elogi ma non di punti.

«I compliment­i: belli, ma arrivo quasi a dirle che non ne vorrei più. Ora serve vincere. Però non siamo in difficoltà: se si guarda ai risultati non si può dire che sia un periodo positivo, ma la prestazion­e c’è sempre stata. Anche a Torino: abbiamo avuto due occasioni nel finale per pareggiare ma la nostra morale è che anche se giochi con la Juve non metti il pullman davanti alla porta sperando di non prenderle. No, giochi a calcio».

3Eccoci al quizzone: perché quel retropassa­ggio allo Stadium?

«Non so se qualcuno me l’ha chiamata, non credo, fatto sta che pensavo di avere l’uomo addosso e ho deciso di scaricarla. Ero di spalle al campo: beh, sì, un po’ ho sbagliato».

3 Spesso succede di perdere punti con errori individual­i. «Il calcio è fatto anche di queste situazioni: puoi provare mille cose in allenament­o poi magari in partita non riescono. Serve l’attenzione in quel preciso istante. Detto questo, non c’è dubbio che tutti quanti dobbiamo dare e fare qualcosa in più. Io compreso». 3La sua Sampdoria?

«Per me sono stati anni belli, i primi da profession­ista, devo ringraziar­e tutti. Quella di oggi? Arriverà incazzata perché, come noi, vuole uscire da un periodo non felice. Il cambio di allenatore mette tutti in discussion­e e tutti vogliono farsi notare. Quindi, non sarà per niente facile».

3In quella sua Samp, Sinisa le cambiò un po’ la vita. «Con lui ho iniziato a giocare con continuità e a sentire fiducia. Nella prima partita sono subentrato, ho segnato e da quel momento si è affidato praticamen­te sempre a me».

3 Anche a Bologna Sinisa non rinuncia a lei: è uno dei suoi punti di riferiment­o, anche come inviato sul campo.

«Sono forse quello che lo conosce da più tempo. Ma so che vorrei e che posso dare di più: per la classifica, la gente, il Bologna e per lui. So che gli farebbe piacere, come accaduto contro la Spal. Ecco: contro la Samp vorrei segnare anche di orecchio, di ginocchio: so che lo farei felice».

3Ecco, i gol. Tasto dolente? «Probabilme­nte tutto il lavoro che faccio può portarmi a non essere lucido nel momento giusto. Ne ho sbagliati ma anche esserci è importante, e la ruota girerà. Sinisa mi dice che se non mi arriva il pallone nella zona di trequarti devo andarmelo a prendere, scendere».

3E l’espulsione a Udine? «Niente di che. All’arbitro ho detto: “Ma perché non ha espulso Samir?”. Ovviamente non mi sono espresso piano piano, perché non avrebbe avuto lo stesso effetto. Ma non l’ho mai insultato. Mai».

3In questo anno di Bologna lei ha mai pensato di poter tornare in nazionale?

«L’ho lievemente pensato e anche sperato».

3A Bologna sognano Ibrahimovi­c: magari sarebbe una risposta a Ribery, che lei vedeva allenarsi fra i grandi nel Bayern.

«Eh, sì. A chiunque farebbe piacere giocare con uno come lui. Ma non siamo noi a decidere... Ora noi dobbiamo ricomincia­re a fare 3 punti. Conta solo questo. Anche per Sinisa».

Il retropassa­ggio allo Stadium? Pensavo di avere l’uomo addosso...

Roberto Soriano

Sul gol di Pjanic in Juve-Bologna 2-1

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28 anni, ex Empoli, Samp e Torino, è stato riscattato dal Bologna per 7,5 milioni di euro
LIVERANI Tuttocampo Roberto Soriano, 28 anni, ex Empoli, Samp e Torino, è stato riscattato dal Bologna per 7,5 milioni di euro

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