Pavoletti non c’è ma si segna il doppio
Sono 12 gol contro i 6 di un anno fa. Così la perdita del centravanti è diventata per Maran l’occasione per trovare nuove soluzioni
Alla prima lezione di qualsiasi corso in marketing insegnano che dietro un problema c’è sempre un’opportunità. Ora non sappiamo se Rolando Maran, attuale tecnico del Cagliari, abbia partecipato a uno di questi corsi ma sicuramente l’allenatore trentino ha saputo trasformare la perdita del miglior centravanti, Pavoletti, in un’occasione per modificare l’attacco dei suoi. Il risultato? Il Cagliari è quinto in classifica e ha segnato 12 gol fin qui, l’anno scorso nelle prime otto di Serie A si fermò a 6 reti. I sardi non solo hanno raddoppiato il numero delle marcature ma hanno moltiplicato per due anche i nomi dei marcatori: l’anno scorso 3 (Joao Pedro, Pavoletti e Barella) nelle prime otto giornate mentre quest’anno sono 6 (Joao Pedro, Simeone, Castro, Nainggolan, Faragò, Ceppitelli). E diventano sette se consideriamo il terzo turno di Coppa Italia di agosto contro il Chievo (Rog). Una crescita importante specie se paragonata allo scorso campionato dove il Cagliari andò a segno con solo 10 giocatori. La perdita di Pavoletti è stata sicuramente un duro colpo per i rossoblù ma
Maran ha trasformato l’assenza di un bomber nell’occasione per sperimentare in fase offensiva: Nainggolan o Castro dietro le punte, Joao Pedro da centravanti e Simeone da attaccante a tutto campo, più i tagli di Nandez (che ieri ha lavorato per una botta) in velocità dalla fascia.
Armi in più
Il Cagliari ha più armi per poter sbloccare il risultato o per recuperare una partita storta. La dipendenza dai gol di Pavoletti sembra solo un lontano ricordo.