La Gazzetta dello Sport

Vettel freccia Rossa La Ferrari punta a prendersi la pole

Ferrari davanti a tutta potenza Comanda Vettel La pole è a tiro

- di Luigi Perna - INVIATO A CITTÀ DEL MESSICO

Libere: Seb precede Verstappen e il compagno Leclerc, Mercedes dietro Cambia la governance contro i team

Poche piste sono “speciali” come quella intitolata ai fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez. Trovare il compromess­o ideale è il segreto per andare forte sul circuito messicano. Ed è più facile riuscirci se hai una power

unit che non teme rivali sul fronte della potenza e una macchina dalla velocità di punta superiore a tutti. Due elementi importanti, quando si corre a oltre duemila metri di altitudine e l’aria è rarefatta. La Ferrari può contare su entrambi e perciò sembra in grado di puntare alla pole position e alla vittoria nella quart’ultima gara del Mondiale. Le prove di ieri lo hanno confermato, con il miglior tempo di Sebastian Vettel davanti alla Red Bull di Max Verstappen e al compagno di squadra Charles Leclerc, che ha preceduto a sua volta le Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton.

Velocità di punta

Se le rosse partiranno di nuovo in prima fila come a Suzuka, riuscendo però a restare davanti dopo il via, sarà difficile per gli avversari contrastar­le. In Giappone si è visto quanto sia svantaggio­so inseguire con le monoposto attuali. E le opportunit­à di sorpasso qui a Città del Messico si riducono, perché l’effetto dell’ala mobile (Drs) incide meno che su altre piste per chi deve attaccare. Inoltre le SF90 possono contare sulla grande velocità in rettilineo mostrata fin dalle prime gare e diventata un fattore decisivo da Spa in avanti, tanto da generare sospetti (finora mai dimostrati) sulla legalità delle soluzioni motoristic­he di Maranello.

Piloti al limite

L’aria rarefatta influenza anche il carico aerodinami­co e il raffreddam­ento, creando problemati­che diverse rispetto a ogni altro circuito. «Le ali di Singapore

qui generano lo stesso carico di Monza», ha spiegato Jock Clear, tecnico del Cavallino, per rendere l’idea di quanto poco grip abbiano le vetture in curva e quanto debbano impegnarsi i piloti nella guida. La Mercedes ne soffre in modo particolar­e, tanto da non avere brillato nelle ultime edizioni della corsa, al contrario della Red Bull che ha ottenuto due vittorie consecutiv­e con Verstappen e il motore Renault. Ma forse il principale merito dei successi era del magnifico telaio progettato da Adrian Newey, visto che la Red Bull sembra a suo agio anche quest’anno con la power unit Honda, mentre la vettura francese è rimasta nelle retrovie.

Toto per Lewis

Hamilton e la Mercedes si preparano a una domenica di passione, sebbene l’inglese possa conquistar­e il suo sesto titolo iridato, se riuscirà a guadagna

re 14 punti su Bottas. Al muretto non ci sarà il fedele ingegnere di pista Pete Bonnington a guidare Lewis: salterà anche la trasferta negli Usa per controlli medici e sarà sostituito da Marcus Dudley. Ieri il team principal Toto Wolff ha parlato del futuro, spiegando di volere ancora Hamilton nel 2021: «Finché riusciremo a offrirgli la macchina vincente, non ci sono ragioni perché Lewis debba andare altrove o noi cercare un altro pilota. Vogliamo finire la stagione al top e poi pensare già al 2021 (il contratto di Hamilton, da 45 milioni di euro, scade alla fine del prossimo anno;

n.d.r.). La Ferrari ha una coppia di piloti che a volte causa loro qualche singhiozzo, perciò penseranno al meglio. Lo stesso faremo noi».

Cambio di governance

L’altra partita continua sui tavoli della politica. La prossima settimana a Austin dovrà essere

Vittorie Ferrari

In Messico la rossa ha vinto con Jacky Ickx nel 1970 e con Alain Prost nel 1990. Un anno fa vinse Verstappen su Vettel e Raikkonen presentato il regolament­o tecnico 2021. Una riforma radicale che non trova ancora d’accordo gli organizzat­ori di Liberty Media e i grandi team: ieri è stata consegnata alle squadre l’ennesima bozza delle regole, con ulteriori ritocchi. È probabile che gli americani e la Fia alla fine debbano imporre dall’alto certe decisioni per raggiunger­e l’auspicata riduzione dei costi. Intanto hanno stabilito che la governance cambierà. Un singolo Consiglio, composto da dieci membri, farà le regole del futuro. Non servirà l’unanimità. Si tratta di un duro colpo per il potere decisional­e dei team. Sarà per questo che la Ferrari vuole tenersi stretta il diritto di veto di cui gode al momento?

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(Foto: Sebastian Vettel)
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