La Gazzetta dello Sport

Parma fa festa Ma D’Aversa: «C’è un fallo che vizia il 2-2»

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Yann prima di rientrare a San Siro aveva messo insieme 20 minuti. Non di ritardo all’allenament­o in quello veleggiava­mo decisament­e su altre altezze -, ma di gioco in campionato. Due spezzoni, mai titolare, protagonis­ta solo per un duro comunicato del club, a settembre, in cui si comunicava una multa per atteggiame­nto non profession­ale. L’aria di Milano, i ricordi del Meazza gli fanno bene: titolare per la contempora­nea assenza di Inglese e Cornelius e grazie all’intuizione di D’Aversa di piazzare Kulusevski falso nueve/rifinitore il francesino nato ad Abidjan (Costa d’Avorio) 21 anni fa si è preso la scena. Prima ha letto il retropassa­ggio di Brozovic, poi ha puntato Godin, infine l’ha messa dove Handanovic non poteva arrivare. Braccia in alto e niente esultanza, ma non era pentito: l’ha rifatto, sombrero, corsa, assist a Gervinho.

Il tecnico

«Le qualità le ha, e sono enormi. Ma adesso deve mostrarle, serve continuità» dirà D’Aversa dopo il match. Il tecnico spiega: «Sono contento perché ci teneva a fare bene qui, ma finora non ha giocato non perché sono autolesion­ista, ma perché come esterni ho usato Gervinho e Kulusevski, che non hanno fatto proprio malissimo». Lo svedese ha impression­ato anche in posizione più centrale: «Ha dato anche equilibri difensivi. L’Atalanta è una grande scuola – dice d’Aversa -, e lui lo dimostra. Bravissimo a restare sempre umile». Il tecnico poi esprime «rammarico per il risultato, perché eravamo avanti», ma non proteste: «Il gol di Lukaku? Ci fidiamo della tecnologia, non ci può essere errore. Piuttosto c’era fallo su Karamoh a inizio azione». Alla fine: «Meglio il Parma che pareggia quest’anno di quello che ha vinto l’anno scorso». v.cla.

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