La Gazzetta dello Sport

Roma, destino da camaleonte «Ma non possiamo farci condiziona­re»

Col Milan sette assenze e undicesima formazione diversa in dodici partite Fonseca: «Guardiamo avanti»

- Di Massimo Cecchini- ROMA

Paulo Fonseca, 46 anni, è alla prima stagione alla guida della Roma. Arriva dagli ucraini dello Shakhtar Donetsk

opo la beffa firmata Borussia, è comprensib­ile che Paulo Fonseca abbia una faccia da «fado», da romanzo di Pessoa, da tramonto sull’oceano ricordando il tempo perduto. I portoghesi – sia pure nati in Mozambico sanno essere anche così, soprattutt­o quando il destino (sotto forma di arbitro) sa essere cinico e baro come da contratto. Per provare a scuotersi di dosso la polvere degli ultimi quattro pareggi consecutiv­i (ma chiamarlo Mister X, in fondo, sarebbe eccessivo), l’allenatore prova a proporre una nuova versione della Roma – la undicesima in 12 partite – sperando di approfitta­re dei tanti mali che affliggono il Milan.

Sette assenti

Certo, non che i gialloross­i stiano messi meglio, visto i 7 forfeit che accusano. Eccoli: Pellegrini, Diawara, Cristante, Zappacosta, Mkhitaryan, Kalinic e Under,

Non solo, ma per il turno infrasetti­manale contro l’Udinese, l’unico giocatore che può essere recuperato è solo il turco. «Oggi (ieri, ndr) tornerà in gruppo. Dalla prossima sarà un’opzione». Ovvio, però, che degli accorgimen­ti li sta cercando, come la conferma di Mancini in mediana o l’avanzament­o di Veretout sulle zolle della trequarti.

Rodwell, l’attesa

Ovviamente, però, le scelte non sono tante. Proprio per questo la Roma sta tenendo in ghiacciaia l’opportunit­à di tesserare uno svincolato fra Rodwell (in vantaggio sugli altro), Buchel o Anita. In realtà, non convincono nessuno dei tre, però se la sfortuna dovesse ancora accanirsi, la prossima settimana si potrebbe correre ai ripari in questo senso. Fonseca, però, non fa drammi, anche se ma tra la malinconia e la frustrazio­ne il passo è lungo. «La squadra sta bene, anche perché non possiamo cambiare il passato, dobbiamo pensare alla prossima partita. Dev’essere questo lo stato d’animo e l’approccio per l’impegno con il Milan. Ci sono cose sulle quali non possiamo avere influenza. Contro il Borussia è stata una serata storta, infelice per la direzione di gara per quella decisione così infausta. Ma dobbiamo concentrar­ci sui rossoneri, che saranno più freschi non avendo avuto impegni infrasetti­manali».

Zaniolo e i giovani

Fonseca, però, sembra vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Ad esempio sul fronte dei giovani in crescita nelle scelte degli ultimi trenta metri. «Abbiamo commesso degli errori, ma è qualcosa di allenabile, anche se ora non abbiamo molto tempo. Riguarda l’inesperien­za: Kluivert, Zaniolo, Antonucci, sono tutti giocatori molto giovani, con un normale processo di crescita. Con l’esperienza arriverà anche la capacità di operare le scelte migliori nel momento giusto. La Roma è una squadra che gioca, che crea, dobbiamo essere più accurati nell’ultima scelta». Ed a proposito di scelte, l’allenatore approfitta della ribalta per tornare sul caso Zaniolo, dopo che Capello lo aveva chiamato in causa sui comportame­nti. «Non ho ascoltato le dichiarazi­oni, però mi limito a dire che qui crediamo tutti immensamen­te nelle capacità di Nicolò. Non so se in passato ci siano stati fattori esterni che l’abbiano influenzat­o, l’unica cosa che so è che, da quando sono qui, è stato esemplare, mostrando grande profession­alità e lavorando con dedizione e massimo impegno». Se poi Zaniolo stasera contro il Milan, da ex interista, sentirà aria di derby, alla Roma non dispiacerà. Perché tutti vogliono che il tempo dei mugugni sia archiviato per sempre.

Da quando sono qui Zaniolo si è comportato in modo esemplare

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