Il ritorno di Falque Un Toro d’attacco per dare la scossa
Mazzarri punta sul doppio trequartista «Stavolta scelgo quelli più in forma»
Sarà quasi un ritorno alla radice del Toro dei record. Tornerà ad essere il «suo» Toro, in una versione che assomiglia tantissimo a quella squadra che ha viaggiato a ritmo da Champions nel girone di ritorno dello scorso campionato. Tre mesi dopo, e sembra essere passata una vita, Iago Falque si ripresenterà come il centro gravitazionale delle ambizioni granata. Sarà la catapulta della voglia di riscatto di un ambiente deluso e rabbioso dopo il passo falso di Udine. Nella vigilia Walter Mazzarri scolpisce due concetti nella pietra. Il primo: «Dobbiamo tornare ad essere quelli dello scorso campionato»; il secondo: «stavolta scelgo i calciatori più in forma». E’ meglio subito chiarire che non tira aria di rivoluzione, ma un paio di novità emergono dalla rifinitura di ieri pomeriggio (nella quale Mazzarri ha mischiato tanto moduli e uomini). Prima di tutto, si profila un Toro con il tridente verticale: l’assetto che sembra prevalere prevede il doppio trequartista alle spalle di Belotti, la formula che ha spesso garantito a Walter risultati e prestazioni nelle sfide più importanti. In difesa Izzo sarà al suo posto, rientrerà De Silvestri sulla destra, spazio a Falque con licenza d’inventare. E occhio a Meité, a ieri sera segnalato in vantaggio su Verdi colpito dal lutto della scomparsa della nonna paterna. Fuori causa Bonifazi: ieri si è fratturato la mano sinistra.
È l’uomo per la scossa
Novantaquattro giorni dopo l’infortunio del 25 luglio, col Debrecen, nei preliminari di Europa League, Falque sarà titolare. Ha inseguito a lungo questa domenica, ci ha lavorato con i preparatori, allenandosi spesso anche da solo. A settembre ha giocato in Primavera, poi è arrivato l’assaggino della A nel finale col Napoli e la staffetta, per fare minutaggio, a Udine con Verdi. Oggi sarà un’altra storia. Fisicamente sta benissimo, dicono che atleticamente sia tra i più spumeggianti. Ciò che ha più colpito Mazzarri è quanto sia affamato di Toro.
Un carrarmato in casa
Servirà la sua brillantezza, il suo genio, la sua capacità di dare anima e identità alle giocate del Toro che vuole riemergere da un momento «particolare, ma non difficile – sottolinea Mazzarri - dal quale ne usciremo se riacquisteremo un’ottima condizione atletica e se torneremo ad essere noi stessi. Magari per quei tanti elogi per l’ultima annata qualcuno può aver perso la dimensione, ma questo è un gruppo sano e compatto e in settimana mi ha lanciato grandi messaggi». Nel 2019 il Toro marcia in casa come un carrarmato: 32 punti in 14 partite, soltanto la Juventus ha fatto meglio con un punto in più. Mazzarri chiama i tifosi alle armi: «Restiamo tutti compatti, soffrendo e lottando insieme».