La Gazzetta dello Sport

Va in carcere l’ex agente stalker di Quagliarel­la

False accuse a Fabio che lasciò il Napoli L’uomo ora deve scontare 4 anni e mezzo

- di Filippo Grimaldi

Fine dell’incubo: la Polizia di Stato di Castellamm­are di Stabia, insieme ai Carabinier­i di Santa Maria Capua Vetere, hanno arrestato R.P., ex agente della Polizia Postale, che dovrà scontare in carcere la pena definitiva di 4 anni e mezzo per i reati di atti persecutor­i, calunnia e sostituzio­ne di persona, commessi a danno di vari imprendito­ri, profession­isti, nonché dell’attaccante sampdorian­o Fabio Quagliarel­la. I fatti sono avvenuti fra il 2006 ed il 2010. Lunghe e complesse le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata e condotte dalla squadra investigat­iva del Commissari­ato di Polizia di Castellamm­are di Stabia: per lungo tempo R. P., fingendosi amico delle vittime, le ha perseguita­te con lettere anonime che contenevan­o false accuse di pedofilia e di collusioni con la criminalit­à organizzat­a. La condanna era stata confermata anche in Appello, mentre erano scaduti i termini per l’eventuale pronuncia della Cassazione. Di qui, l’esecutivit­à della sentenza.

Ferita sempre aperta

In una recente intervista televisiva, a conclusion­e della prima fase dell’iter processual­e, l’attaccante della Sampdoria aveva comunque parlato di «ferita sempre aperta». Perché se il responsabi­le di quei fatti è finito in carcere, Fabio (oggi in campo a Bologna) fu costretto a lasciare il Napoli quando era ai vertici della sua carriera, proprio a causa di accuse infamanti. Che crearono, peraltro, grande danno e turbamento anche alla sua famiglia. Anche perché lì si innescò una reazione a catena (con il passaggio alla Juventus): di fatto si creò un solco con la piazza partenopea riempito solo con la verità dei fatti. Nessun rapporto di Quagliarel­la con ambienti criminali, nonostante le lettere con accuse fasulle che arrivarono alla sede del Napoli.

L’origine dei guai

Quagliarel­la e R.P. si erano conosciuti nel 2000, quando il giocatore sampdorian­o ebbe bisogno di un aiuto per un problema legato al suo cellulare e si rivolse al conoscente che lavorava alla Postale. Le denunce successive di Fabio, fatte direttamen­te all’amico, non vennero mai trasmesse, sino a quando il giocatore si rivolse alla Procura. Lentamente, l’intera vicenda venne alla luce e alla fine pure i tifosi del Napoli gli dedicarono due anni fa uno striscione che riportava finalmente il sereno: «Nell’inferno in cui hai vissuto... enorme dignità. Ci abbraccere­mo Fabio figlio di questa città».

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Fabio Quagliarel­la, 36 anni è tornato alla Sampdoria il 1° febbraio 2016 Quest’anno ha segnato sinora un gol in otto partite
LAPRESSE Leader Fabio Quagliarel­la, 36 anni è tornato alla Sampdoria il 1° febbraio 2016 Quest’anno ha segnato sinora un gol in otto partite

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