La Gazzetta dello Sport

Inzaghi e il mal di trasferta: «Lazio, credici»

«Dobbiamo continuare ad avere fiducia in noi stessi», dice il tecnico che fuori casa ha perso 4 volte su 6

- di Stefano Cieri

C’è una costante nella stagione «schizofren­ica» della Lazio, fatta di continui alti e bassi apparentem­ente senza spiegazion­e. La costante è che quest’anno la formazione biancocele­ste stenta soprattutt­o fuori casa. Una sola vittoria, alla prima uscita ufficiale a Marassi contro la Sampdoria, e poi altre cinque trasferte senza alcun successo, con ben quattro sconfitte. Una novità assoluta per la banda Inzaghi che negli anni passati al massimo era rimasta a secco di successi esterni per quattro gare e che due stagioni fa inanellò un clamoroso otto su otto iniziale, vincendo ciascuna delle prime otto gare esterne giocate tra campionato e coppe. Compresa la storica vittoria allo Stadium contro la Juventus.

Ritorno all’antico

Tra le cause di questa inversione di tendenza c’è anche il modulo a quattro stelle (Luis Alberto e Milinkovic a centrocamp­o e due punte in attacco) che in casa viene tollerato abbastanza bene mentre fuori rende vulnerabil­e la squadra (anche se a Glasgow Luis Alberto non c’era e la Lazio ha perso lo stesso). Così Inzaghi sta pensando, almeno in alcune occasioni, di tornare all’antico. Di mettere cioé un centrocamp­ista di contenimen­to in più (Parolo o Cataldi) e spostare Luis Alberto più avanti, sacrifican­do Correa. Il tecnico potrebbe effettuare la controrivo­luzione già oggi al Franchi, anche se è più probabile che conceda un'altra chance al modulo fantasia, con la sola novità di Caicedo al posto di Correa. Per il tecnico il problema della Lazio (in ritardo sia in campionato sia nel girone di Europa League) è un altro. «Dobbiamo capitalizz­are le occasioni quando le creiamo. Col Celtic ne abbiamo avute tante per chiudere la gara, non le abbiamo sfruttate e alla fine siamo stati puniti». Non è la prima volta che succede, però, e questo potrebbe influire sul morale del gruppo. «Non accadrà - assicura Inzaghi -. Dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo. Ai giocatori ho fatto rivedere il match di Glasgow per far capire loro che hanno fatto una grande partita, anche se il risultato è stato negativo». Il riscatto passa per Firenze. «Partita difficile contro una squadra cresciuta tanto e che è spinta da un’intera città». Rispetto al match col Celtic previste 5-6 novità. «Non è facile recuperare in tre giorni. Le squadre che giocano in Europa League sono penalizzat­e. Basterebbe anticipare di un paio di settimane il campionato ed evitare i turni infrasetti­manali. Ma questo non deve essere un alibi».

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