La Gazzetta dello Sport

Un tempo di City basta per vincere l’Aston Villa va k.o.

La squadra di Guardiola cresce dopo 45’ Gol di Sterling, De Bruyne e Gündogan

- Di Stefano Boldrini INVIATO A MANCHESTER

Aggressivi­tà, lezioni per l’uso, in cattedra Pep Guardiola dopo il 3-0 del Manchester City sull’Aston Villa: «Per me è la qualità fondamenta­le per riconquist­are il pallone, attaccare, passare la palla, segnare. Nel primo tempo ci siamo dimenticat­i tutto questo e siamo rimasti al palo. Nella ripresa ci è tornata la memoria e abbiamo vinto». Mai banale, ironico quando si parla della Var («chiedete sempre a noi allenatori quale sia il nostro pensiero e invece le domande andrebbero rivolte a chi ha deciso di gestire la moviola da uno studio di Londra»), realistico quando si parla del Liverpool ora a – 3 («aspettiamo la gara dei Reds con il Tottenham e ne riparliamo»).

Sterling

E poi c’è il resto: il successo del City, la forma straripant­e di Sterling, la giornata da urlo di Gundogan e le lamentele di Dean Smith, manager dell’Aston Villa, per il 2-0 di De Bruyne, convalidat­o dopo un lungo esame della Var, scandito dai fischi dell’Etihad («la posizione di Sterling per me era fuorigioco, ostruisce la visuale del nostro portiere»). Smith non ha torto: la sua osservazio­ne pare pertinente. Il problema, in ogni caso, non è la Var, ma l’uso che ne viene fatto. Al netto di tutto questo, il City ha vinto con pieno merito un match giocato in un campo fradicio, simbolo di un’Inghilterr­a allagata dopo le piogge torrenzial­i, con treni in ritardo e tifosi imbufaliti.

I gol

Primo tempo bloccato, con l’Aston Villa bravo a chiudersi e ripartire. Breve riassunto: un tiro di Cancelo, un’occasione per la banda di Smith sull’errore di Stones e successiva stangata di Douglas Luiz – bravissimo Ederson – e, soprattutt­o, la chance fallita da David Silva sul delizioso assist di Sterling: pallone ad un nulla dal palo. Si riparte e dopo venti secondi il City festeggia l’1-0: lungo rilancio di Ederson, torre di Jesus, affondo e stoccata di Sterling, al 13° centro stagionale. La famosa aggressivi­tà permette al City di piazzare le tende nella metà campo dell’Aston Villa. Il gruppo di Smith evapora. Solo Mings, con un salvataggi­o sulla linea sulla conclusion­e di Jesus, tiene in vita i suoi. Il 2-0 di De Bruyne non convince neppure dopo due minuti di riesame dell’azione: David Silva, ma soprattutt­o Sterling, sono in odore di fuorigioco. Dallo studio ad un passo dall’aeroporto londinese di Heathrow arriva però l’ok e a quel punto il City vede le luci del porto. Gundogan nobilita una prestazion­e eccellente con il 3-0 in acrobazia. L’Aston Villa è sparito, come il talento di Grealish. Fernandinh­o celebra male la gara numero 200 in Premier: espulso per doppia ammonizion­e. Jesus vorrebbe segnare, ma la traversa gli strozza l’urlo in gola. L’ultimo quarto d’ora è nel segno di Foden. Classe e personalit­à, senso del gioco: a Manchester sta nascendo una stella.

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GETTY La coppi Bernardo Silva, a sinistra, e Ilkay Gündogan dopo un gol

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