Un tempo di City basta per vincere l’Aston Villa va k.o.
La squadra di Guardiola cresce dopo 45’ Gol di Sterling, De Bruyne e Gündogan
Aggressività, lezioni per l’uso, in cattedra Pep Guardiola dopo il 3-0 del Manchester City sull’Aston Villa: «Per me è la qualità fondamentale per riconquistare il pallone, attaccare, passare la palla, segnare. Nel primo tempo ci siamo dimenticati tutto questo e siamo rimasti al palo. Nella ripresa ci è tornata la memoria e abbiamo vinto». Mai banale, ironico quando si parla della Var («chiedete sempre a noi allenatori quale sia il nostro pensiero e invece le domande andrebbero rivolte a chi ha deciso di gestire la moviola da uno studio di Londra»), realistico quando si parla del Liverpool ora a – 3 («aspettiamo la gara dei Reds con il Tottenham e ne riparliamo»).
Sterling
E poi c’è il resto: il successo del City, la forma straripante di Sterling, la giornata da urlo di Gundogan e le lamentele di Dean Smith, manager dell’Aston Villa, per il 2-0 di De Bruyne, convalidato dopo un lungo esame della Var, scandito dai fischi dell’Etihad («la posizione di Sterling per me era fuorigioco, ostruisce la visuale del nostro portiere»). Smith non ha torto: la sua osservazione pare pertinente. Il problema, in ogni caso, non è la Var, ma l’uso che ne viene fatto. Al netto di tutto questo, il City ha vinto con pieno merito un match giocato in un campo fradicio, simbolo di un’Inghilterra allagata dopo le piogge torrenziali, con treni in ritardo e tifosi imbufaliti.
I gol
Primo tempo bloccato, con l’Aston Villa bravo a chiudersi e ripartire. Breve riassunto: un tiro di Cancelo, un’occasione per la banda di Smith sull’errore di Stones e successiva stangata di Douglas Luiz – bravissimo Ederson – e, soprattutto, la chance fallita da David Silva sul delizioso assist di Sterling: pallone ad un nulla dal palo. Si riparte e dopo venti secondi il City festeggia l’1-0: lungo rilancio di Ederson, torre di Jesus, affondo e stoccata di Sterling, al 13° centro stagionale. La famosa aggressività permette al City di piazzare le tende nella metà campo dell’Aston Villa. Il gruppo di Smith evapora. Solo Mings, con un salvataggio sulla linea sulla conclusione di Jesus, tiene in vita i suoi. Il 2-0 di De Bruyne non convince neppure dopo due minuti di riesame dell’azione: David Silva, ma soprattutto Sterling, sono in odore di fuorigioco. Dallo studio ad un passo dall’aeroporto londinese di Heathrow arriva però l’ok e a quel punto il City vede le luci del porto. Gundogan nobilita una prestazione eccellente con il 3-0 in acrobazia. L’Aston Villa è sparito, come il talento di Grealish. Fernandinho celebra male la gara numero 200 in Premier: espulso per doppia ammonizione. Jesus vorrebbe segnare, ma la traversa gli strozza l’urlo in gola. L’ultimo quarto d’ora è nel segno di Foden. Classe e personalità, senso del gioco: a Manchester sta nascendo una stella.