La Gazzetta dello Sport

Pescara, in 45’ lo show di Machin Crollo Benevento

- Di Orlando D’Angelo PESCARA

Adriatico ancora stregato per il Benevento. La capolista, da ieri in coabitazio­ne con il Crotone, sempre battuta a Pescara. La storia si ripete anche questa volta, ma la squadra di Inzaghi fa di peggio: in una sola partita subisce più gol (4) di quanti ne avesse incassati nelle precedenti otto giornate (3).

Formula vincente

Zauri cambia ancora, ma questa volta trova la formula vincente. Nona formazione in altrettant­e giornate e terzo sistema di gioco diverso in questa prima parte di stagione: albero di Natale, che in partita diventa 4-1-4-1, per sfidare l’ex compagno di squadra (nell’Atalanta di Mondonico del 1996-97). Scintille al 25’. Masciangel­o ruba palla a Maggio e si fa mezzo campo palla al piede, ignorando Galano solo in area e mettendo il pallone in netto ritardo per il compagno. Il Benevento ringrazia, recupera e ribalta il fronte con pochi passaggi, ma Coda è generoso tanto quanto il terzino del Pescara: soffia il pallone a Scognamigl­io, ma non ha la lucidità per battere Fiorillo. Meglio la squadra di Zauri nei primi 45’. Ancora meglio al rientro dagli spogliatoi. Passano sessanta secondi, Borrelli fa un blocco da Nba e permette a Machin di dribblare tutti in un fazzoletto per spalancare a Memushaj le porte del paradiso: controllo dell’albanese (capitano nella ripresa al posto di Fiorillo, fuori per infortunio) e colpo da biliardo che incoccia sul palo e finisce alle spalle di Montipò.Benevento sorpreso da uno svantaggio non messo in preventivo e, dopo 8’, ancora sotto. Busellato, un moto perpetuo, lancia Ciofani sul binario destro: cross sporcato da Letizia, Montipò è in letargo, mentre Machin è a caccia e di testa fa la sua preda per il 2-0 abruzzese.

Standing ovation

Al 12’ super Bettella in spaccata a scaccia via le speranze di Coda. La squadra di Inzaghi comincia una sorta di forcing, ma lo fa senza la dose necessaria di cattiveria, permettend­o al Pescara di difendersi senza grandi affanni. La leggerezza del Benevento è tutta nel pallone regalato da Tuia a Machin alla mezzora: il guineano si prende il pallone, s’invola da metà campo e va a chiudere la partita solo davanti a Montipò. Adriatico tutto in piedi per la sua stella e per una squadra ritrovata.

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