La Gazzetta dello Sport

Lo Spezia corre anche in casa Juve Stabia giù

- Di Marco Magi LA SPEZIA

Forse il filo si è riannodato. Può darsi che lo Spezia abbia definitame­nte ripreso il cammino interrotto ad agosto dopo Cittadella e riallaccia­to a Pescara otto giorni fa. Dopo quei due successi esterni, la prima vittoria casalinga per tirarsi fuori dalla zona playout e frenare la lanciata Juve Stabia, che non si smentisce quale peggior difesa del campionato, con una media di 1,9 gol subiti a partita. Praticamen­te 2, come quelli rimediati dai liguri di Italiano, che decide di dar fiducia a Gudjohnsen con la prima da titolare (chiusa coi crampi) e ha insegnato ai suoi a entrare decisi nei contrasti, magari spendendo qualche fallo per spezzare il fraseggio avversario.

Alti&bassi

Intanto Forte è il faro di Caserta, ma se i compagni non riescono a innescare al meglio i veloci Canotto e Elia sulle fasce, difficilme­nte si può dare alternativ­e alle palle inattive. In quel modo si rende pericoloso Troest per due volte e nella seconda fa tremare gli spezzini, con un colpo di testa di poco alto sulla punizione di Calò. Però, sul ribaltamen­to dell’azione, Bidaoui ne scarta tre al limite, poi infila Russo con un destro sporcato da Germoni. L’avvio di ripresa è ancora di marca locale, così Bidaoui saggia le mani di Russo, prima che Matteo Ricci manchi il bersaglio. E se Di Martino non si accorge - perché coperto - dell’intervento da rigore di Germoni su Federico Ricci (e Robilotta nei pressi non segnala), ci pensa Capradossi a raddoppiar­e, con una zuccata a centro area sul corner di Bartolomei. Poi le azioni si susseguono sempre nella stessa direzione, quella che porta a Russo, al di là dei cambi, seppur quello di Carlini faccia la differenza e favorisca un’accelerata campana. Sua la prima e unica conclusion­e verso Scuffet, parata a terra (e sono passati 78 minuti dall’inizio del match). D’altra parte, se si è consapevol­i di aver minor qualità degli altri e si ambisce alla salvezza, quantomeno si deve correre di più. Così non è stato e Caserta se ne è accorto. «Non abbiamo fatto niente per vincere», ha dichiarato il tecnico, che fa pure i conti con la quarta espulsione stagionale (un record), quella di Germoni dopo un bis ravvicinat­o di entrate dure sui due eclettici esterni d’attacco.

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