La Gazzetta dello Sport

«GUAI YAMAHA SE PERDI FABIO VALENTINO STOP? DECIDE SOLO LUI»

«Quartararo con Rossi e Viñales? Basta dare lo stesso materiale a tutti Lorenzo, meglio andar via se non migliora»

- di Paolo Ianieri - INVIATO A PHILLIP ISLAND (AUSTRALIA)

Corre sempre, Giacomo Agostini. Oggi più di ieri, quando mieteva successi a raffica con la MV Agusta e la Yamaha, re del mondo a due ruote: 122 vittorie e 15 Mondiali come mai nessuno, finora. Quasi ogni settimana lascia la sua Bergamo, invitato da qualche parte del mondo. E, nel frattempo, lavora al suo museo privato, «una scatola di Cartier» lo definisce orgoglioso, che inaugurerà il 26 novembre. Qui in Australia è stato invitato da Andrew Fow, proprietar­io del circuito di Phillip Island. «Mi ha fatto vedere cose pazzesche, portandomi in giro col suo elicottero» fa la faccia stralunata Agostini, che pure di cose fuori dal comune in vita sua ne ha viste tante. E che da osservator­e esterno racconta questa MotoGP che Marc Marquez domina come faceva lui. «Marquez già l’anno scorso ha dimostrato di essere l’uomo da battere su tutte le piste, e ora è anche più contento della sua Honda… Con la moto giusta fa la grande differenza».

3La guida solo lui, però.

«Qui sono un po’ in disaccordo. Una moto è fatta per tutti, un’azienda non fa una moto per me, per te, per lui. Poi la messa a punto personale fa la differenza. Solo che, con tutto il rispetto per i piloti, mancano i grandi talenti. Perché non ce ne sono mai stati tanti assieme. Lo dice la storia di ogni sport, dal calcio al tennis, dalla boxe al ciclismo. Un Eddie Merckx, un Muhammad Ali, un Maradona, un Pelé non nascono tutti i giorni. Negli ultimi tempi era nato quel ragazzo, Agostini, poi è nato Valentino Rossi, ora è nato Marquez. Certo, vorremmo tutti avere i grandi talenti assieme, anch’io a volte mi sogno di correre contro di loro, come un giorno lo sogneranno loro».

3L’ultimo nato è Fabio Quartararo?

«Quartararo sta impression­ando. L’importante è che non lo portino dalle stalle alle stelle e dalle stelle alle stalle. Deve essere lui bravo a scegliere le persone vicine, che non lo trattino da campione del mondo quando deve ancora dimostrarl­o. Mi auguro che qualcuno lo prenda bene sottobracc­io e lo porti dove merita».

3La Yamaha non se lo farà scappare.

«Sarebbero dei matti. È un ragazzo di 20 anni, tutti i team cercano la nuova stella, un’azienda investe tanto e ha bisogno del futuro. Serve il pilota giovane e quello con esperienza. Questo cambio ci deve essere». 3In Yamaha, tra Quartararo, Viñales e Rossi, rischia di essercene uno di troppo nel 2021, se Valentino dovesse continuare.

«Per come sta andando, a Quartararo devono dare una moto ufficiale, non possono farselo portare via. Però penso che la Yamaha abbia la forza per fornire a tutti lo stesso materiale».

3Rossi sta valutando di correre oltre il 2020.

«Valentino, per quello che ha vinto, può e deve decidere quando vuole lui. Se poi mi si chiede cosa farei io è un’altra cosa. Quando ho smesso di vincere tanto e dicevano che ero finito, mi sentivo umiliato. Io correvo anche per la gioia che davo ai tifosi, come gli emigranti in Belgio che mi raccontava­no come il giorno dopo una mia vittoria si presentava­no in miniera orgogliosi di essere italiani. Avevo le lacrime agli occhi quando ho deciso, lasciavo il mio grande amore. Una scelta dettata dai risultati, anche se ero ancora convinto di andar forte».

3E Lorenzo?

«Vederlo così mi fa pena, però per lui, e anche per la Honda, se non riescono entro fine stagione a migliorare, non so che vantaggio abbiano a continuare. Per la Honda è umiliante star lì in fondo, ma lo è pure per Lorenzo. Spero che faccia quel clic mentale per dimostrare quel che vale».

3Ha detto di avere paura. Lei ha mai corso con questa sensazione?

«No. In gara te la dovevi dimenticar­e».

La Honda non fa moto su misura, la differenza la fa sempre Marquez

3Chiudiamo ancora con Marquez. Vince, domina, scala le classifich­e di sempre. Arriverà anche ad Agostini?

«Prima ci sono Valentino e Nieto. Però un po’ alla volta va a mangiarci, come vittorie ma forse anche come Mondiali. È in forma splendida, è giovane, ha già vinto tanto, la testolina è quella giusta».

3Sta iniziando a preoccupar­si quindi?

«Mi preoccupo tra virgolette, i record sono fatti per essere battuti. Se restano miei sono più contento, ma se andranno a un altro non ci farò una malattia. E a chi ci riuscirà, dirò che è stato un grande anche lui».

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MILAGRO In due 23 titoli Marc Marquez, 26 anni con Giacomo Agostini, 77

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