Berrettini frena, ma la strada è giusta
K.o. con Thiem, ora per le Finals si gioca tutto a Parigi. Basilea: Federer, caccia al 10
«Non vorrei avervi abituato troppo bene» diceva Matteo Berrettini alla vigilia della semifinale di Vienna contro Dominic Thiem. La vittoria stavolta non è arrivata: Matteo ha lottato due ore e mezza sul veloce della Stadthalle dando vita a una partita entusiasmante, vinta da Dominic 3-6 7-5 6-3.
Top 10 e Londra
Berrettini ci ha abituato comunque benissimo. Ci ha abituato a sogni pian piano diventati solide realtà. Come la top 10, dove si insedierà ufficialmente domani al numero 9: la chiusura di un cerchio fantastico che l’ha visto crescere progressivamente, fino alla meravigliosa semifinale Slam giocata a New York contro Rafa Nadal. E adesso Matteo non si può, non si vuole fermare. C’è un ultimo decisivo strappo prima della vetta, il Masters 1000 di Parigi Bercy dove si giocherà la partecipazione alle Atp Finals di Londra. La Race to London per adesso lo vede ancora all’ottavo posto, e la sconfitta di Monfils nell’altra semifinale, se da un lato tiene in gioco (lontanamente) anche Schwartzman, dall’altro frena la rincorsa del francese che resta così a 310 punti di distacco dal romano. Matteo a Parigi è nella parte bassa del tabellone, con un esordio che potrebbe vederlo di nuovo incrociare Rublev, poi forse Khachanov, e Nadal ai quarti. Il pericolo arriva anche questa settimana da Roberto Bautista Agut, in nona posizione. Lo spagnolo è finito nella parte alta con Djokovic, con cui potrebbe trovarsi ai quarti, sempre che riesca a superare gli incroci con De Minaur e Tsitsipas. Per Monfils lo spettro di un appuntamento al terzo turno con Roger Federer (anche se il Magnifico non ha ancora sciolto la riserve sulla sua presenza) ed eventualmente con Zverev mentre David Goffin, ora 10°, dopo un secondo turno con il vincente tra Dimitrov e Humbert, ha sulla sua strada in sequenza Thiem, Medvedev e Djokovic. Matteo non è deluso dalla sconfitta, cerca il buono come sempre: «È stata una partita durissima - ha detto -. Ora un po’ di riposo, un piccolo
brindisi per la top 10 raggiunta e poi Parigi. Sono contento di come sto giocando con i più forti, perché sentono di dover tirar fuori il loro tennis migliore per battermi. Nel secondo e terzo set Dominic è salito molto, mi ha fatto sentire il suo peso fisico e perché è numero 5 del mondo. Il pubblico era tutto per lui? Ovvio, è l’idolo di casa, non mi dà fastidio, anzi mi carico. E poi quando saremo a Roma toccherà a me!».
Roger da record
Intanto a Basilea, battendo Tsitsipas in semifinale, Federer ha messo un’altra tacca sulla storia del tennis conquistando la finale del torneo di casa per la quindicesima volta e oggi, contro Alex De Minaur, potrà toccare quota dieci titoli come ha già fatto ad Halle.