Bodiroga tifoso vip «Milano è favorita Roma può stupire»
L’ex guarderà Virtus-Olimpia: «Messina non si discute, ha solo bisogno di tempo»
Alle 14 la rinnovata sfida Roma-Milano avrà un tifoso eccellente davanti al computer: Dejan Bodiroga, stella dell’Olimpia e della Virtus giallorossa ad inizio e fine carriera. «Anche se sono lontano mi tengo aggiornato sul campionato italiano: sono contento che abbia ripreso slancio con fuoriclasse come Rodriguez e Teodosic. E mi fa molto piacere che Roma, tornata in Serie A, stia vivendo un momento positivo. Non tiferò per nessuna perché il mio cuore batte solo per il Partizan. Mi aspetto una bella partita che chiami tanta gente al PalaEur».
3Cosa fa oggi Bodiroga, fuoriclasse di 46 anni?
«Dal 2014, quando ho lasciato federazione serba e board di Fiba Europe, mi dedico solo a famiglia e attività economiche. Avevo bisogno di staccare. Vivo a Belgrado e sono felice. Il basket mi piace ancora, ma solo da tifoso. Non ho intenzione di rientrare».
3Che ricordi ha di Milano? «Quel trasferimento in blocco da Trieste di 6 giocatori, il coach e il proprietario-sponsor fa ancora storia. Fu un evento inedito che all’inizio facemmo tutti fatica ad assimilare. Ma con prime vittorie, il gioco spettacolare di coach Tanjevic e soprattutto scudetto e Coppa Italia dopo 18 anni di digiuno, il progetto di Bepi Stefanel aveva bruciato le tappe. Peccato che durò solo un biennio: potevamo vincere anche l’Eurolega. L’addio di Tanjevic fu il punto di rottura».
3Delusione?
«Più rimpianto. Boscia aveva costruito una squadra molto futuribile, con giocatori che poi avrebbero fatto bene anche in azzurro come De Pol e Fucka. E poi Gentile, Pilutti e Cantarello.
C’era tutto per costruire un ciclo vincente, invece venne terminato al primo successo».
3Nove anni dopo ha scelto Roma come ultima tappa di una favolosa carriera.
«Volevo finire nel Paese che mi ha battezzato e cresciuto. L’occasione me la diede coach Sveti Pesic che avevo avuto al Barcellona: scelse Roma e io scelsi di seguirlo. In Italia ho avuto solo coach jugoslavi: Tanjevic, Pesic e Repesa. Non è casuale che abbia fatto coppia con allenatori coi quali condividevo l’idioma linguistico e tecnico: sapevano bene come sfruttare al meglio il mio potenziale».
3Il suo bilancio a Roma? «Una finale di Coppa Italia e una semifinale persa con Siena nella quale siamo stati molto danneggiati. Allora il sistema senese era invincibile. Tutto quello che è emerso anni dopo fa capire bene il perché». 3Ha notizie di questa Roma? «Conosco Bucchi, un bravo coach. Mi fa piacere che Amar Alibegovic stia sbocciando, da ragazzo era molto promettente. E poi gioca da italiano: meglio per tutti».
3 Milano ha già perso tre partite in Italia. Come la vede? «Coach Messina non si discute, ma anche lui, in una squadra che ha cambiato tanto, ha bisogno di tempo per imporre il proprio basket. L’Olimpia crescerà forte, vedrete».
3Un pronostico?
«Milano è favorita anche giocando fuori casa. Ma Roma può fare la sorpresa e diventare una protagonista del campionato».