La Gazzetta dello Sport

Bodiroga tifoso vip «Milano è favorita Roma può stupire»

L’ex guarderà Virtus-Olimpia: «Messina non si discute, ha solo bisogno di tempo»

- Di Andrea Tosi

Alle 14 la rinnovata sfida Roma-Milano avrà un tifoso eccellente davanti al computer: Dejan Bodiroga, stella dell’Olimpia e della Virtus gialloross­a ad inizio e fine carriera. «Anche se sono lontano mi tengo aggiornato sul campionato italiano: sono contento che abbia ripreso slancio con fuoriclass­e come Rodriguez e Teodosic. E mi fa molto piacere che Roma, tornata in Serie A, stia vivendo un momento positivo. Non tiferò per nessuna perché il mio cuore batte solo per il Partizan. Mi aspetto una bella partita che chiami tanta gente al PalaEur».

3Cosa fa oggi Bodiroga, fuoriclass­e di 46 anni?

«Dal 2014, quando ho lasciato federazion­e serba e board di Fiba Europe, mi dedico solo a famiglia e attività economiche. Avevo bisogno di staccare. Vivo a Belgrado e sono felice. Il basket mi piace ancora, ma solo da tifoso. Non ho intenzione di rientrare».

3Che ricordi ha di Milano? «Quel trasferime­nto in blocco da Trieste di 6 giocatori, il coach e il proprietar­io-sponsor fa ancora storia. Fu un evento inedito che all’inizio facemmo tutti fatica ad assimilare. Ma con prime vittorie, il gioco spettacola­re di coach Tanjevic e soprattutt­o scudetto e Coppa Italia dopo 18 anni di digiuno, il progetto di Bepi Stefanel aveva bruciato le tappe. Peccato che durò solo un biennio: potevamo vincere anche l’Eurolega. L’addio di Tanjevic fu il punto di rottura».

3Delusione?

«Più rimpianto. Boscia aveva costruito una squadra molto futuribile, con giocatori che poi avrebbero fatto bene anche in azzurro come De Pol e Fucka. E poi Gentile, Pilutti e Cantarello.

C’era tutto per costruire un ciclo vincente, invece venne terminato al primo successo».

3Nove anni dopo ha scelto Roma come ultima tappa di una favolosa carriera.

«Volevo finire nel Paese che mi ha battezzato e cresciuto. L’occasione me la diede coach Sveti Pesic che avevo avuto al Barcellona: scelse Roma e io scelsi di seguirlo. In Italia ho avuto solo coach jugoslavi: Tanjevic, Pesic e Repesa. Non è casuale che abbia fatto coppia con allenatori coi quali condividev­o l’idioma linguistic­o e tecnico: sapevano bene come sfruttare al meglio il mio potenziale».

3Il suo bilancio a Roma? «Una finale di Coppa Italia e una semifinale persa con Siena nella quale siamo stati molto danneggiat­i. Allora il sistema senese era invincibil­e. Tutto quello che è emerso anni dopo fa capire bene il perché». 3Ha notizie di questa Roma? «Conosco Bucchi, un bravo coach. Mi fa piacere che Amar Alibegovic stia sbocciando, da ragazzo era molto promettent­e. E poi gioca da italiano: meglio per tutti».

3 Milano ha già perso tre partite in Italia. Come la vede? «Coach Messina non si discute, ma anche lui, in una squadra che ha cambiato tanto, ha bisogno di tempo per imporre il proprio basket. L’Olimpia crescerà forte, vedrete».

3Un pronostico?

«Milano è favorita anche giocando fuori casa. Ma Roma può fare la sorpresa e diventare una protagonis­ta del campionato».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy