La Gazzetta dello Sport

Verstappen pole con il... giallo Inchiesta e Ferrari in agguato

Schianto di Bottas: l’olandese non rallenta e rischia

- di Perna, Salvini

Bottas a muro: Max non rallenta (e lo ammette!), batte le rosse di Leclerc e Vettel e poi finisce dai commissari. Per Charles e Seb buon ritmo gara, Hamilton più lento

E’destino che Max Verstappen riservi dispiaceri alla Ferrari. Ricordate l’ultimo giro di Zeltweg, quando vinse superando Charles Leclerc con una ruotata carica di malizia e rabbia agonistica? Ieri in Messico c’è stata l’aggiunta della beffa, perché l’olandesino volante ha strappato la pole position alle due rosse, anche se poi è stato messo sotto inchiesta dai commissari per non avere rallentato nell’ultimo giro di qualifica, quando la Mercedes di Valtteri Bottas si è schiantata contro il muro in uscita dalla curva finale e in pista erano esposte le doppie bandiere gialle che impongono cautela. Lewis Hamilton e Sebastian Vettel hanno alzato il piede, mentre Max non lo ha fatto, sopraggiun­gendo alle loro spalle.

Imbarazzo

Ne è seguito un siparietto imbarazzan­te in sala stampa, dove il pilota della Red Bull è stato messo più volte davanti all’evidenza di non aver rispettato le regole sulla sicurezza. Hai rallentato sapendo di Bottas? «Non direi. No», è stata la risposta di Max, spiazzante nella sua sincerità e allo stesso inquietant­e. In pratica una confession­e. In certe situazioni non si dovrebbe frenare? «Certo, lo so. Tutti sappiamo che cosa significan­o le bandiere gialle, altrimenti non saremmo in F.1 – ha replicato Verstappen alla domanda successiva –. Possono cancellare il mio tempo, se lo ritengono. Il giro precedente era già sufficient­e per la pole».

Convocazio­ne

L’ultima consideraz­ione di Max è vera. Il tempo di 1’14”910 segnato nel suo primo giro in Q3 sarebbe bastato comunque a battere Leclerc, Vettel e Hamilton, finiti alle sue spalle. Ma in questi casi, potrebbe scattare una penalizzaz­ione per guida poco sicura e quindi la retrocessi­one di tre posizioni. Il che rende ancora più grave la leggerezza commessa da Verstappen, tradito dalla foga e da un mancato avvertimen­to del suo team. «Nell’ultimo giro si spinge al massimo», ha aggiunto nel tentativo maldestro di giustifica­rsi. I commissari Fia, una volta sentite le sue dichiarazi­oni, lo hanno convocato. Mentre i ferraristi, pur ammettendo che Max era un po’ più veloce di loro, sembravano perplessi. In particolar­e Vettel, che con l’ultimo tentativo avrebbe potuto scavalcare almeno Leclerc, passato sul traguardo prima dell’incidente di Bottas ma artefice di qualche errore di troppo. «Con un giro pulito – dice Vettel – avremmo potuto insidiare Verstappen. C’erano le doppie bandiere gialle, gente che saltava in pista per aiutare Bottas, si doveva rallentare, era abbastanza chiaro».

Arma motore

L’episodio ha gettato un’ombra sulla seconda pole position della carriera di Max, che era già partito davanti a tutti in Ungheria, venendo però raggiunto e superato nel penultimo giro da un Hamilton in rimonta con le gomme fresche grazie a una brillante strategia a due soste della Mercedes. Oggi, se sarà in pole, dovrà invece guardarsi dalle Ferrari, velocissim­e sul rettilineo. «Un’arma che dovremo sfruttare in gara», hanno detto all’unisono Leclerc e Vettel pensando alla possibilit­à di sorpassare il rivale. Per Verstappen sarà la gara numero 99, ad appena 22 anni, e vedremo se arriverà per lui l’ottava vittoria in carriera, la terza di fila a Città del Messico.

Spavento Bottas

La Red Bull ieri, in qualifica, è sembrata la vettura da battere, grazie a una power unit Honda competitiv­a e al grip meccanico garantito dal telaio nelle curve dei settori guidati della pista, che compensa la mancanza di carico aerodinami­co dovuta all’altitudine. Tutti i migliori partiranno con le gomme medie utilizzate in Q2, in modo da evitare il degrado precoce delle soft. Mettersi subito davanti a controllar­e il ritmo sarebbe essenziale per le

Ferrari, visto che Red Bull e Mercedes hanno dimostrato di avere un passo gara migliore nelle prove di venerdì. Ma sembra difficile che stavolta i ferraristi possano fare gioco di squadra con le scie come a Sochi, dove nacquero polemiche dopo il via fra Seb e Charles. Mentre Hamilton punterà a fare uno scatto decisivo verso il sesto titolo mondiale. Soprattutt­o se lo schianto in qualifica avrà lasciato confusione nella testa di uno spaventato Bottas e soprattutt­o eventuali penalità in griglia legate ai danni alla sua Mercedes.

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GETTY Seconda pole Max Verstappen, 22 anni, ha colto in Messico la seconda pole dopo quella in Ungheria

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