La Gazzetta dello Sport

Supercoppa alla Juve cannibale

Fiorentina battuta con i gol di Girelli e Staskova, quarto trofeo in due anni

- di Giulio Saetta

Le cannibali hanno banchettat­o nella Supercoppa andata in scena ieri al Manuzzi di Cesena. Di fronte a oltre 2.500 spettatori, le juventine allenate da Rita Guarino hanno fatto un sol boccone della Fiorentina per la quarta volta di fila dopo i due successi nello scorso campionato e la finale di Coppa Italia. Nei soli due anni di vita della sua costola femminile, il club di Andrea Agnelli ha alzato quattro trofei. Troppo morbido e attendista l’approccio alla gara delle viola, difesa a cinque e poche alternativ­e ai filtranti di Bonetti e alla velocità di Thogersen che sbattevano sul muro di Gama &Co. Atteggiame­nto che non ha fatto altro che alimentare il furore agonistico bianconero come ha confermato Guagni a fine partita: «Spiace non essere partite forti come nel secondo tempo. Abbiamo concesso troppo e preso un gol assurdo. Dovevamo iniziare con un pressing alto, perché ogni volta che lo facciamo mettiamo tutti in difficoltà. Niente sorrisi, li tengo per il campionato». Il capitano viola nel pre-gara era stata oggetto di un bell’episodio di fair play con uno striscione apparso nel settore dei tifosi bianconeri che recitava «Alia Respect». Clima di amicizia che è proseguito nel terzo tempo sul terreno di gioco, con gli abbracci fra tutte le calciatric­i in campo e panchina. A indirizzar­e tatticamen­te la gara a favore della Signora l’assenza di un’attaccante viola di peso come ha sottolinea­to il tecnico Cincotta: «Il problema è che per giocare devi attaccare bene, e hai bisogno di punte in forma che sanno fare il loro lavoro. Nel primo tempo abbiamo giocato con un attacco particolar­e, Mauro non se la sentiva dal primo minuto, De Vanna era acciaccata. Nella ripresa con i cambi abbiamo avuto più forza fisica. Sono gare che ti fanno riflettere, ci vuole la condizione giusta che adesso non abbiamo».

Girelli superstar

Con un collettivo organizzat­o e ordinato controlli la gara, con la qualità dei singoli e la profondità della rosa spesso la chiudi. Ieri è successo. Al 12’ la Juve era già avanti con un’azione da manuale: filtrante in area di Galli, velo di Cernoia a spalancare la porta a Girelli, che di piatto incrociato ha messo a segno il suo 10° gol in 11 partite stagionali: oltre a quello di ieri, 4 in Nazionale e 5 in campionato. Ancora una volta migliore in campo, la numero 10 ha sfoderato la solita prestazion­e a tutto tondo: oltre al gol, ha lottato, costruito e ricamato. Meritandos­i le coccole del tecnico in sala stampa: «Cristiana è molto generosa – ha detto Guarino –. Stiamo cercando di avvicinarl­a alla porta. Sa capire i momenti della partita, applausi doppi per lei». Il 2-0 è arrivato al 2’ di recupero grazie a due subentrate: palla filtrante di Caruso a pescare la ceca Staskova, che di piatto ha freddato Ohrstrom e ha poi esultato come il suo idolo CR7. Nel mezzo tanta Juve, che al 35’ ha sfiorato il raddoppio con Pedersen di testa e al 2’ della ripresa ha scheggiato il palo con una bel destro di Aluko su sponda aerea di Girelli. La Fiorentina con l’ingresso delle attaccanti ha fatto risalire un po’ baricentro e possesso palla ma non si è resa pericolosa se non con un’incursione sulla destra di Mauro che ha messo in mezzo un cross basso per l’australian­a De Vanna, anticipata sulla linea di porta da una smanacciat­a di Giuliani.

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La gioia delle bianconere ieri al Manuzzi di Cesena per aver conquistat­o la prima Supercoppa della loro storia
GETTY IMAGES La festa La gioia delle bianconere ieri al Manuzzi di Cesena per aver conquistat­o la prima Supercoppa della loro storia

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