La Gazzetta dello Sport

Granada, che bella storia: da solo in testa

Quarta vittoria consecutiv­a: batte il disastrato Betis e approfitta del rinvio di Barcellona-Real Madrid per scavalcare tutti

- di Filippo Maria Ricci

Trenta settembre 1973. La data della prima e sino a ieri unica volta con il Granada in vetta alla Liga. Era la quinta giornata. Oggi siamo alla decima, e la neopromoss­a ha approfitta­to del rinvio del Clásico tra Barça e Madrid per portarsi in testa. L’ha fatto superando 1-0 il disastrato Betis (ora in zona retrocessi­one) con un gol dell’ex Vadillo. Quarta vittoria consecutiv­a in casa tutte senza ricevere gol. Doppio poker che non realizzava dal 1968. È ancora presto, ma la sorpresa resta notevole. Perché il Granada si è mosso bene sul mercato però veniva dalla Segunda ed è allenato da un tecnico, Diego Martinez, al debutto in Liga. Con i suoi 38 anni è il più giovane allenatore del campionato e l’unico dei 18 ancora Under 40. È di Vigo ma andaluso d’adozione. Portato nella struttura tecnica del Siviglia da Monchi, da tre anni cammina solo: prima con l’Osasuna e poi col Granada. In questa Liga ha perso solo due partite, in casa col Siviglia e al Bernabeu, e sottolinea che i 20 punti sin qui accumulati sono un grandissim­o bottino in vista della salvezza.

Rosa modesta

Perché Diego Martinez ha i piedi per terra. E sta tirando fuori il meglio da una rosa modesta e variopinta. Tre i giocatori sempre presenti e mai sostituiti: il portiere portoghese Rui Silva, tanto sorprenden­te da esser stato pre convocato in nazionale, il connaziona­le Domingos Duarte, difensore centrale, lo spagnolo Victor Diaz, terzino destro. Ieri si è perso la prima partita Antonio Puertas, fondamenta­le freccia sul lato destra dell’attacco e «pichichi» della squadra con 3 gol. Dei quattro solo Diaz ha una minima esperienza in Liga. Gli altri elementi importanti sono i venezuelan­i Machis (ex Udinese) e Yangel Herrera, gli spagnoli Vadillo, Montoro, Neva e Carlos Fernandez, il nigeriano Azeez, il veterano Soldado. Quando la famiglia Pozzo nel 2016 cedette il club ai cinesi della Desport non poteva pensare a una crescita tanto rapida.

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