La Gazzetta dello Sport

OGGI TONGYA SCATENA L’ITALIA CON LUI C’È UN MONDO DI STELLINE

Al via il nostro Mondiale U17 con le Isole Salomone: lo juventino in vetrina E occhio al brasiliano Talles Magno e al talento francese dell’Inter Agoume

- Di Marco Calabresi

Tra le stelline del Mondiale Under 17 iniziato sabato sera in Brasile, Sebastiano Esposito ha lasciato una casella vuota. Sarebbe stato uno di quelli da cerchiare in rosso, invece è rimasto dall’altra parte del mondo, con Conte, in Champions e in A. Non è l’unico assente, anche il Brasile padrone di casa ha avuto lo stesso problema con Reinier, del Flamengo ma già opzionato dal Real Madrid. A battere il Canada nella gara d’esordio ci hanno pensato gli altri: è finita 4-1, non ha segnato Talles Magno, talento del Vasco da Gama, che in campo si diverte anche a scherzare con avversari parecchio più esperti. Per informazio­ni, prendere YouTube e digitare «lambreta»: usciranno diversi risultati interessan­ti.

Sudamerica­ni

Di talento, da calciatore, ne aveva tanto anche l’allenatore dell’Argentina, Pablo Aimar. Non era un gigante, come non lo è Matias Palacios, che gioca nel San Lorenzo. In contempora­nea con Italia-Isole Salomone, stasera, si giocherà anche SpagnaArge­ntina: occasione doppia, per esempio, per gli scout del Barcellona, che si vedranno i giovani che già conoscono e avranno occasione di dare una sbirciata a Palacios, che ha rinnovato il contratto fino al 2021 con il San Lorenzo, ma è difficile immaginarl­o ancora lì tra due anni. Due anni, sotto età (è nato nel 2004), gioca Fernando Ovelar nel Paraguay avversario dell’Italia nel girone. Nel Cile, invece, occhio ad Alexander Aravena: gioca nell’Universida­d Catolica da quando aveva nove anni e, per iniziare, usufruì di una borsa di studio del suo comune di residenza. Finora, soldi ben investiti dalla municipali­tà di Huechuraba. Risalendo il continente americano, ecco Giovanni Reyna, doppio figlio d’arte di papà Claudio (che ha giocato in Germania, Inghilterr­a e Scozia) e mamma Danielle Egan, sei presenze con la nazionale femminile negli anni 90. Porta il nome di Van Bronckhors­t (amico di papà) e gioca nel ricordo del fratello Jack, morto di cancro all’età di 13 anni. A 14, invece, trascinò i compagni alla vittoria dell’Adidas Generation Cup, riservata a gente di 17. Sempre negli Stati Uniti, c’è Gianluca Busio: mamma california­na, papà bresciano, lui tifoso dell’Inter, frequentat­ore natalizio in Italia e secondo marcatore più giovane della storia della Mls.

Europei

Ian Maatsen, invece, l’Italia se lo ricorda bene: segnò uno dei quattro gol con cui l’Olanda spezzò il sogno degli azzurrini a maggio in Irlanda (in quella squadra anche Ki-Jana Hoever, difensore che il Liverpool ha strappato all’Ajax). I due gol dell’Italia li segnò Lorenzo Colombo, che ha dovuto rinunciare al Mondiale quando era già in Brasile: al suo posto è arrivato l’italo-francese Alessandro Arlotti, con Nunziata che si affida tra gli altri - allo juventino Franco Tongya e al capitano Simone Panada, dell’Atalanta. «Siamo pronti e vogliamo arrivare in fondo», dice il 17enne, nerazzurro ma con una maglia diversa da quella di Lucien Agoume, francese arrivato in estate all’Inter dal Sochaux. Gioca in Primavera con Madonna, ma Conte lo conosce già molto bene. Nella Francia, accanto ad Agoume c’è Adil Aouchiche: gli videro fare magie in Youth League contro il Napoli con la maglia del Psg, poi nelle prime quattro partite dell’ultimo Europeo ha segnato nove gol, prima di incepparsi proprio contro l’Italia, in semifinale. Ha già esordito in prima squadra, e se lo fai nel Psg vuol dire che vali. Vale, eccome, Pedri Gonzalez, 17 anni ancora da compiere, ma già tre gol in Segunda Division con il Las Palmas: è già del Barcellona. Nell’Ungheria che ha perso 4-2 all’esordio, non ha segnato Andras Nemeth, nato in Sudafrica. Ma davanti c’era la Nigeria: due degli ultimi tre Mondiali Under 17 li ha vinti lei.

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