La Gazzetta dello Sport

IL DIAVOLO ORA PENSI A SALVARSI

- di Andrea Di Caro

L’appuntamen­to: giovedì a San Siro scontro salvezza Milan-Spal. Il consiglio: ogni ragazzo che si affaccia in serie A cerchi di fare come Zaniolo. La domanda: l’Atalanta può lottare per lo scudetto? La domenica in pillole però merita un supplement­o di analisi, soprattutt­o per districars­i nell’intreccio dei problemi del Milan. Per un po’ sarà molto meglio che tutti dirigenti, allenatore, giocatori, tifosi e stampa - smettano di chiedersi se questa squadra potrà lottare per un posto in Europa. Ora è il momento di fare punti con estrema concretezz­a e umiltà per allontanar­si da una pericolosa zona salvezza: la classifica parla chiaro. I problemi non si risolvono mettendo in campo il nome, ma una parvenza di gioco, condito da intensità, carattere e concentraz­ione. Tutte cose di cui il Milan è privo. Gli effetti del cambio in panchina recitano un punto in due partite. Se questa è la cura Pioli c’è di che preoccupar­si.

Con la lista degli indisponib­ili di ieri la Roma poteva formare una intera squadra (Zappacosta, Cristante, Diawara, Pellegrini, Under, Kluivert, Mkhitaryan, Kalinic, più Spinazzola a partita in corso). Compliment­i a Fonseca per essere riuscito, nonostante la quantità industrial­e di sfiga, a tenere la Roma nelle zone alte: quinta a -1 dal Napoli e a +1 sulla Lazio che ha vinto a Firenze. Nel finale di gara ieri la formazione, complici i tre cambi effettuati, era diventata davvero improbabil­e. Quale miglior occasione contro la RomaHospit­al per il Milan? I gialloross­i invece hanno ampiamente meritato di vincere trascinati da Dzeko e Zaniolo. Già, Zaniolo... Se l’effetto della stonata uscita in tv di Fabio Capello («Esposito, adesso non fare come Zaniolo...») è questo, la Roma farà bene a chiedere all’ex tecnico del terzo scudetto di insistere. Lo avesse avuto ieri il Milan uno con la gamba, la corsa e i colpi secchi di Zaniolo, invece degli interpreti vaporosi visti all'Olimpico. La quantità di

palle perse dai rossoneri è stata impression­ante: imbarazzan­te quella che ha portato al 2-1 gialloross­o. In settimana prima Maldini e poi - un po’ maldestram­ente Pioli hanno gonfiato il petto dicendo che il Milan non può aspettare 10 anni per tornare a vincere. Una polemica tra vertici societari trasferita

all’esterno. Ma chi se non Maldini negli ultimi due anni e Boban in questa stagione ha avuto il compito di costruire

un Milan credibile? Se questo gruppo, costruito con pochi fondi ma anche molto male, fa acqua da tutte le parti, i primi responsabi­li sono loro. L’Atalanta, senza alcuna pietà sportiva, ha asfaltato l'Udinese in 10: poteva finire 12 a 1. Quello che in Champions si appanna, in Italia luccica: 28 gol fatti e 14 subiti. A tre punti dalla Juve e a due dall’Inter, la sfida di mercoledì contro il Napoli (fermato a Ferrara) chiarirà se il campionato ha trovato una candidata inaspettat­a alla lotta scudetto.

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AP Subentrato Stefano Pioli, 54 anni, da due partite tecnico del Milan
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