IL NUOVO SAN SIRO E I TIMORI DEI CLUB «MEAZZA IN PIEDI MA IN CHE MODO?»
Inter e Milan dopo il sì vincolato del Comune «Bisogna chiarire anche sulle volumetrie» Arena in miniatura o zona commerciale: le difficili soluzioni per salvare lo stadio
Che fine farà il prato del Meazza salvato e usato sul tetto del centro commerciale? E il nuovo Museo di Inter e Milan dove l’entrata coincide con il cerchio di centrocampo dello stadio di oggi? Per adesso le due idee restano congelate perché il Meazza non verrà tirato giù, o comunque non verrà demolito completamente: il Comune ha scritto nero su bianco che «l’ipotesi abbattimento deve ritenersi superata» e ora Inter e Milan si rimettono al lavoro per capire quale strada prenderà il progetto per San Siro. Il voto favorevole del Consiglio comunale sul pubblico interesse del masterplan rossonerazzurro ha sì dato una spinta ai club milanesi ma le condizioni imposte sono tante e soprattutto quella della salvezza dello stadio di oggi e della sua trasformazione porta su un’altra strada. Perché, come ha detto il sindaco Beppe Sala, «il progetto così com’è non va». Lo stadio nascerà sotto forma di Cattedrale di Populous o di Anelli di Sportium-Cmr, ma San Siro in qualche modo raddoppierà e la partita vera tra i club e la politica si giocherà qui. Soprattutto su un tema, ovvero cosa potrà restare in piedi del Meazza perché il progetto delle squadre passi definitivamente la tagliola comunale e resti economicamente sostenibile.
Dopo il primo ok
Inter e Milan si aspettavano un sì condizionato ma alcuni dei 16 paletti imposti al progetto sono molto rigidi. Ieri i club hanno rilasciato una nota sulla votazione di Palazzo Marino. «Nel riconoscere il pubblico interesse alla proposta di fattibilità tecnico economica per la riqualificazione dell’area di San Siro, si apprezza come sia stata recepita la visione di offrire a Milano un nuovo stadio con elevati standard di eccellenza e un nuovo distretto al servizio dei cittadini». Il passaggio più importante del comunicato congiunto è però un altro. Inter e Milan guardano al prossimo passo e alla decisione finale sul pubblico interesse che dovrà essere presa dalla Giunta comunale, seguendo o modificando anche in parte le indicazioni del Consiglio: «I club confidano che la Giunta recepisca l’assenso espresso dal Consiglio, risolvendo – nell’espressione del pubblico interesse che chiuderà questa fase istruttoria – tutti i temi fondamentali che ancora necessitano di essere chiariti per poter assicurare ai club la fattibilità e sostenibilità economica del progetto, come la ri-funzionalizzazione di parte del Meazza e le volumetrie accessorie correlate al nuovo stadio».
Strade alternative
Al momento è difficile sapere cosa succederà. Inter e Milan da un paio di settimane avevano capito che buttare giù il Meazza per costruire un’ampia zona commerciale al suo posto stava diventando un’ipotesi sempre più lontana dalla pancia della città e dalla politica e hanno cominciato a lavorare ufficiosamente sulle alternative. Ma quali possono essere? Di certo il Meazza non può restare come è adesso. Basti pensare che San Siro è alto 68 metri, mentre lo stadio 2.0 non supererà i 30 per ridurre l’impatto ambientalesonoro sulla zona. Lo stadio diventerà un’arena più piccola per il calcio femminile o per le giovanili? Il Comune insiste molto sulla «vocazione sportiva» del distretto di San Siro (altra condizione approvata lunedì), ma è chiaro che uno stadio in miniatura non è una soluzione che accontenta i club, pronti a investire 1,2 miliardi per il progetto. Si conserverà il profilo storico dello stadio (il secondo anello) e tutto sarà riconvertito in zona commerciale in grado di generare ricavi? Questa opzione è più vicina alle idee delle società. Però come detto sempre (e ribadito ieri) da Inter e Milan, è fondamentale la copertura economica del masterplan.
Quanto può costare
Demolire il Meazza costerebbe circa 45 milioni e un abbattimento completo sarebbe, per così dire, molto più semplice. Se si dovesse salvare una parte di stadio, invece, tutto sarebbe più complicato, lungo e costoso: si dovrebbe smontarlo pezzo per pezzo e la crescita della spesa sarebbe non indifferente. Si può stimare che una «riqualificazione» possa impattare per non meno di 200-250 milioni, ma la cifra potrebbe crescere. Secondo gli studi elaborati da Inter e Milan prima di presentare il progetto di fattibilità al Comune, i ricavi del nuovo San Siro dovrebbero raggiungere i 124 milioni all’anno: 69 milioni arriveranno dallo stadio, 55 dal distretto commerciale. Che ha un’importanza strategica non indifferente. Per poter guadagnare quella cifra il Meazza può restare anche parzialmente in piedi? I club sono preoccupati e si attendono che le linee guida del Comune vengano chiarite e che magari la Giunta sia più morbida. San Siro è la sede primaria per il nuovo stadio ma se davvero fosse impossibile tenere in piedi il progetto, al quale l’Inter lavora da circa 3 anni, allora la prua della barca punterebbe verso Sesto San Giovanni, dove l’ex area Falck, uno spazio da 1,4 milioni di metri quadrati, è pronta ad accogliere il nuovo stadio rossonerazzurro.
Le modifiche Per le società è decisiva la sostenibilità economica Fuori budget Trasformare l’impianto potrebbe avere costi altissimi