Da Skriniar fino a Barella È il tempo degli straordinari
Infortuni e cambi flop hanno limitato Conte: nelle ultime 4 gare “spremuti” 9 uomini . Se Lazaro non svolta, obiettivo Darmian
Antonio Conte dopo il 2-2 con il Parma: «È la terza partita che facciamo in 6 giorni e stanno giocando praticamente sempre gli stessi. Non sono tranquillo». Antonio Conte dopo il 2-1 di Brescia: «È la quarta partita in 9 giorni in cui giocano sempre gli stessi. Abbiamo fatto una fatica incredibile, stiamo andando oltre le aspettative». Il doppio sos lanciato dall’allenatore dell’Inter garantirà – questo è certo – la pole position ai nerazzurri nel mercato di gennaio, ma fino ad allora Antonio dovrà chiedere gli straordinari ai suoi. Aspettando il ritorno in pianta stabile degli infortunati: Sanchez ci sarà nel 2020 mentre da Appiano arrivano buone nuove sul poker Sensi, Vecino, Ranocchia e D’Ambrosio. Ieri sono tornati tutti a correre e potenzialmente i primi tre possono rientrare tra i convocati per il match di domani a Bologna. Per Danilo sarà importante il test con il pallone: arriva dalla frattura di un dito del piede, bisogna vedere se al contatto sente ancora dolore.
Ancora gli stessi
Contro Mihajlovic, insomma, Conte dovrà ancora far di necessità virtù scommettendo sugli stessi. Tra Sassuolo, Dortmund, Parma e Brescia, 9 nerazzurri sono stati spremuti e 4 si sono spartiti gli altri minuti importanti. Handanovic, Skriniar, Brozovic e Barella hanno giocato sempre (360’), Gagliardini e Candreva seguono a poca distanza (354’ e 343’), poi ecco Lukaku, Lautaro e De Vrij. Lo zoccolo durissimo dell’Inter di oggi è questo: colpa degli infortuni, si diceva, ma anche delle scelte di Conte. Che in alcune seconde linee non ha trovato il fuoco che serviva. Prendiamo Lazaro: l’esterno ha fatto 17 minuti horror con il Sassuolo e in totale ha giocato 58 minuti stagionali. Se non darà segnali di vita, non è da escludere il prestito, con gli occhi dell’Inter che guardano con attenzione il solito Darmian. Poi c’è Borja Valero, che sembra lontanissimo dal progetto: finora ha fatto in tempo a entrare solo con il Dortmund ma giusto per stringere la mano all’arbitro. Infine Politano, in discesa nelle preferenze del tecnico, che oggi vede Esposito come primo cambio di Lukaku-Lautaro. Matteo un anno fa di questi tempi aveva già giocato 881 minuti, ora è a 262 e nelle ultime 4 partite ne ha fatti solamente 24. Tre nomi, tre questioni da risolvere: il mercato di Beppe Marotta si concentrerà proprio qui.
Balzo in avanti
Comunque al netto degli infortuni e dei giocatori rimasti ai margini anche nel tour de force post sosta di ottobre, finora la stagione dell’Inter non è stata così usurante. O meglio non lo è stata più del secondo anno di Spalletti. Dopo 13 partite (10 di A e 3 di Champions), gli undici più utilizzati da Conte sono stati in campo 10.074 minuti (916 a testa); con Luciano si arrivava a 10.132 minuti (921 di media). Gli stakanovisti sono sempre gli stessi: Handanovic, Skriniar e Brozovic. Rispetto a un anno fa (quando tra i più presenti c’erano Icardi e Perisic) l’impennata è di Lautaro, Candreva e Gagliardini. I due azzurri, i più rigenerati dall’effetto Conte, hanno guadagnato la bellezza di 441 e 370 minuti. Il Toro Martinez da ottobre 2018 a ottobre 2019 è passato da 200 minuti e un gol a 889 minuti e ben 7 reti. Spremuto, ma sempre più efficace.