Ira De Laurentiis «A Nicchi e Rizzoli chiedo rispetto»
Ancelotti: «Rigore netto. Il gomito? No... È un attacco alla mia professionalità»
Aurelio De Laurentiis è una furia. Dispensa accuse pesantissime alla classe arbitrale. La notte di Napoli s’è infuocata sul finire della gara. Il contrasto in aerea tra Llorente e Kjaer diventa la scintilla che provoca la reazione del presidente del Napoli. Avrebbe voluto che quel contatto fosse stato punito con il calcio di rigore. Ma, Giacomelli, non ha avuto alcuna esitazione nel far proseguire l’azione dalla quale, poi, è scaturito il pareggio di Ilicic. Apriti cielo, in campo succede di tutto, protestano quelli del Napoli, dai giocatori in campo, fino allo staff tecnico, Ancelotti compreso, tanto da meritarsi il rosso diretto. Koulibaly per svariati minuti si rifiuta di tornare nella propria metà campo per fare riprendere il gioco. Con lui anche Insigne, Callejon, Fabian Ruiz. La discussione è parecchio animata, tanto che vengono concessi 8 minuti di recupero. Dagli spalti, contesta anche la gente con cori irriverenti nei confronti della classe arbitrale. Insomma, il caos e totale e quando Giacomelli fischia la fine, si dirige dritto verso la scaletta che porta negli spogliatoi, non ha alcuna intenzione di stringere mani, quanto accaduto l’ha indispettito più di quanto si possa pensare.
L’affronto
Il dopo partita è il proseguimento di quanto avvenuto in campo. Stavolta, però, ad attaccare è proprio lui, Aurelio De Laurentiis che non si risparmia. «Il signor Rizzoli e il signor Nicchi, se continuano così, si ritroveranno orde di napoletani e tifosi infuriati, stanchi di questa prosopopea. A velocità normale quello è rigore tutta la vita. Ma il discorso non è questo: per rispetto verso chi ha dato tutto in campo, per i tifosi, per tutti noi che manteniamo questo carrozzone, è giusto far vedere cosa è successo al Var e cosa si sono detti l’arbitro e gli altri. Il Var avrebbe dovuto far venire il dubbio a Giacomelli».
L’attacco a Rizzoli
C’è l’ha col designatore, il presidente napoletano. Il suo affondo va anche oltre la rabbia del momento. «L’intoccabilità di Rizzoli e degli arbitri è insopportabile. Ma poi come si fa a espellere un signore come Carlo Ancelotti che si trova a che fare con un arbitro che non sa fare il suo mestiere. Se volesse lasciare l’Italia lo capirei. Era abituato in Inghilterra che è un altro mondo. I soldi li mettiamo noi per questo calcio malato e abbiamo il diritto di sapere come funzionano le cose, senza che calino dall’alto. In sostanza chiedo rispetto e chiarezza, soprattutto a Nicchi e Rizzoli: che ci mettano la faccia. Loro diranno che ce la mettono, ma sono solo dei pessimi attori», ha sparato De Laurentiis.
Rosso Ancelotti
È un concentrato di rabbia e delusione, Carlo Ancelotti. Il suo Napoli avrebbe meritato i tre punti e, invece, s’è dovuto accontentare di un pareggio subito, peraltro, perché i suoi si sono attardati a protestare per il presunto rigore non fischiato dall’arbitro. «Rigore? Voi avete dubbi sul fatto che fosse rigore o no? Qui c’è un chiaro disinteresse del giocatore per il pallone, non voglio nemmeno stare qua a discutere se sia rigore o no, mi sembra chiarissimo. Al Var parlano di gomito, ma quale gomito? Questa è una decisione del Var, siamo arbitrati dal Var». Poi, l’allenatore ha svelato il motivo dell’espulsione rimediata nel caos di fine partita. «Giacomelli mi ha detto “aiutami a sistemare le cose”, io gli ho detto: ma non hai nemmeno il dubbio che possa essere rigore? E lui di tutta risposta mi ha buttato fuori, questo è quanto. Mi sento attaccato sulla mia professionalità e serietà».
Classe arbitrale
Poi, anche l’allenatore va giù duro contro la classe arbitrale. «Nicchi dirà che non è rigore, che è una decisione giusta, prenderà le parti dell’arbitro, come ha sempre fatto, ma è stato un errore clamoroso, non di Giacomelli, secondo me. Qui ce la prendiamo con un mezzo meccanico che non è un mezzo, perché c’è un altro arbitro dietro. Ero un fautore, ma se questo è l’utilizzo della Var... non è un supporto! È l’arbitro! Ed io mi sento attaccato personalmente, è già la seconda espulsione. Il quarto uomo era Doveri che mi ha espulso a Milano, è un attacco alla mia professionalità, mi dispiace per i giocatori e la società», ha sbottato Ancelotti che sulla partita ha aggiunto. «La squadra ha giocato molto bene, con buon ritmo e intensità, meritava un risultato diverso, siamo molto rammaricati per questo ma dobbiamo andare avanti. Preferirei parlare meno possibile».