La Gazzetta dello Sport

Pistolero, ora o mai più Il posto fisso passa dai gol

Occasione per il polacco dopo due panchine di fila Il tecnico lo ha motivato: punta sulla sua concretezz­a

- Di Marco Fallisi MILANO

Pum, pum, pum: tre spari dei suoi per segnare, ritrovare certezze e riprenders­i il Milan. Tutto in una notte, il nuovo inizio di Krzysztof Piatek passa dalla Spal e mai come stavolta mira e tempismo dovranno tornare quelli dei tempi migliori: questo Diavolo in cerca di gol e vittoria non può più permetters­i di aspettare. Lo sa bene il diretto interessat­o e lo ha capito Stefano Pioli, che alla terza volta sulla panchina rossonera ha deciso di cambiare e di affidarsi all’istinto del Pistolero fin da subito: l’occasione andrà sfruttata come un pallone a porta vuota.

Scelte

I match contro Lecce e Roma hanno emesso il loro verdetto, di certo non inappellab­ile ma piuttosto perentorio: Rafa Leao è bello da vedere e ha numeri per sfondare, ma per adesso rimane un progetto di campione. Il Milan di oggi ha ben altre esigenze, prima fra tutte quella di sterzare e presentars­i al trittico di fuoco con Lazio, Juventus e Napoli con tre punti e qualche rete in più nello zaino. Lì davanti è il momento della concretezz­a e, per dirla con Pioli, ad oggi Piatek dà più garanzie del compagno. «Kris è il centravant­i del Milan con determinat­e caratteris­tiche e anche Leao lo è, ma con altre – ha spiegato ieri il tecnico emiliano –. All’Olimpico ho scelto Rafa perché pensavo fosse più adatto ad affrontare la Roma, ma mi aspettavo di più da lui. Piatek sta bene e ha voglia di fare». Praticamen­te, un passaggio di consegne tra centravant­i annunciato tra le righe alla vigilia.

Piatek è più affamato di Leao. Soprattutt­o, due turni fa ha ritrovato quel gol su azione inseguito per oltre quattro mesi: lasciarlo ancora fuori dall’undici titolare senza provare a sfruttare la scia di fiducia riacquista­ta dopo l’avvio poco brillante di questa seconda annata italiana potrebbe essere controprod­ucente. Perché, ecco il punto chiave, essersi sbloccato con il Lecce è un passo in avanti significat­ivo ma non basta per certificar­e il “recupero”: Kris deve dare continuità al proprio rendimento e provare a farlo ancora da subentrato complicher­ebbe le cose. Lo dimostra il suo primo anno e mezzo in Se- rie A: quando è stato messo in discussion­e da chi lo allenava – vedi Juric al Genoa e Giampaolo al Milan –, la sua stella si è oscurata.

Serenità

Non è il caso di Pioli, nonostante le due esclusioni all’alba della sua gestione possano far pensare al contrario. Appena sbarcato a Milanello, il successore di Giampaolo ha pesato prima di tutto freschezza e imprevedib­ilità dei singoli, le sue decisioni sono state dettate anche da quei fattori. Il dialogo e l’aspetto motivazion­ale, però, hanno quasi lo stesso peso delle scelte di campo: Pioli si confronta individual­mente con i suoi ragazzi quasi ogni giorno, spiega loro le proprie scelte e con loro mette a fuoco quello che si aspetta di vedere in allenament­o e poi in partita. Il rapporto con Piatek ha imboccato da subito la stra- da della schiettezz­a e dell’onestà: «Tu sarai centrale nel mio Milan e avrai l’occasione di dimostrare quanto vali», il senso dei messaggi trasmessi dal tecnico al “9” in queste prime settimane di lavoro. E Piatek ha dimostrato di avere la maturità necessaria per affrontare la situazione: ha accettato con serenità le panchine con Lecce e Roma e quando è stato chiamato in causa ha colpito una volta su due, meglio di quanto non avesse fatto vedere nelle precedenti 7 uscite stagionali, quando aveva segnato 2 reti, entrambe dal dischetto. L’occasione della svolta può arrivare stasera e non è casuale: per rialzarsi dopo la batosta di Roma e scacciare i fantasmi che aleggiano su San Siro, Pioli punterà sulla freddezza del Pistolero. Ricevere gol in cambio significhe­rebbe affacciars­i alle prossime sfide con un centravant­i tornato finalmente bomber. Non sarebbe la soluzione a tutti i problemi del Milan, ma potrebbe essere un nuovo inizio. E arriverebb­e al momento giusto. Non solo per Piatek.

Pioli e le punte «Kris e Leao sono centravant­i da Milan, ma con qualità diverse»

Sensazioni «Piatek sta bene e ha voglia di fare Da Rafael mi aspettavo di più»

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