La Gazzetta dello Sport

Le Streghe in festa È fuga Benevento Rabbia Cremonese

Coda e Improta lanciano Inzaghi a +3 Ma sul primo gol non visto un fuorigioco

- Di Nicola Binda INVIATO A BENEVENTO

Le streghe aspettavan­o Halloween per uscire a festeggiar­e. Lo scherzetto alla Cremonese degli ex Baroni e Ceravolo (protagonis­ti della promozione in Serie A del 2017) è servito, il Benevento di Inzaghi è ritornato da solo in vetta alla classifica per la terza volta e riprova ad andare in fuga: il Crotone adesso è a -3. La batosta di Pescara è stata cancellata con una prova da squadra vera, che in un momento delicato ha risposto come solo chi ha i cromosomi dei grandi sa fare. Attesa, anche sofferenza, sacrificio, qualche puntura e poi, nella ripresa, nel momento chiave, ecco i due dolcetti. Protagonis­ta su tutti Massimo Coda, che in questa stagione aveva timbrato solo in un’occasione (tra l’altro inutile): stavolta ha firmato un gol dei suoi, da bomber vero, pesantissi­mo, anche se le contestazi­oni finali della Cremonese sono assolutame­nte legittime. Sì, era partito in fuorigioco.

Onore a Vigorito

Nella serata del ricordo di Ciro Vigorito (il fratello del commosso presidente Oreste è scomparso nove anni fa), la sua squadra non l’ha deluso. Non ha incantato il Benevento, ma ha offerto una prestazion­e di straordina­ria sostanza. Provandoci a sprazzi, trovandosi però di fronte un ottimo Ravaglia. Due volte (una per tempo) Tello di testa, Viola (altra parata) e Coda (fuori) prima dell’intervallo, poi nella ripresa un errore di Tello a tu per tu con il portiere dopo ottimo contropied­e di Coda. Le minacce ci sono state, non costanti ma serie, con Viola a cantare e portare la croce. Fino al gol. Perché c’è voluta tutta la concretezz­a di Coda per bucare la difesa alta della Cremonese. Che era piazzata bene anche sul diagonale di Kragl (forse il solo Ravanelli era un po’ in ritardo) destinato all’attaccante di casa che avanti di qualche centimetro rispetto allo stesso Ravanelli ha sparato con precisione il suo destro in rete. Era la metà del secondo tempo e a quel punto Inzaghi non ha avuto vergogna a chiudersi, passando al 5-4-1 con Maggio a destra (Baroni aveva messo due punte in più) e cercando il contropied­e. Idea vincente, perché nel recupero Improta è filato via a sinistra, ha scambiato con Tello e s’è presentato solo davanti a Ravaglia, battendolo inesorabil­mente.

Il trittico di Baroni

E così è maturata la prima sconfitta per Marco Baroni. Che dopo il suo arrivo al posto di Massimo Rastelli ha dovuto affrontare tre big: dopo gli 1-1 contro Empoli e Frosinone, ecco questa sconfitta. La Cremonese non vince dal 30 settembre (1-0 all’Ascoli), protesta per il gol irregolare ma si consola per una prova incoraggia­nte, fatta di buon possesso e di buone uscite palla a terra. Certo, con la batteria di fuoco che si ritrova, in avanti dovrebbe costruire di più: Ceravolo è irriconosc­ibile, Palombi si sbatte ma non vede la porta, Ciofani ha sempre poco tempo a disposizio­ne e Soddimo cerca solo giocate complicate. Buono il debutto di Gustafson in regia, solida la difesa sempre molto alta, orgoglioso l’assalto finale. Ma assolutame­nte sterile. In zona gol si contano soltanto il pur clamoroso errore di Arini nel primo tempo (solo sul secondo palo ha appoggiato a lato), due tentativi fuori misura di Palombi (al volo e di testa), un tiro cross di Renzetti sventato da Montipò vicino all’incrocio e poco altro. Baroni è passato prima al 3-4-1-2 con Soddimo e poi al 4-2-4 con Ciofani, Inzaghi ha risposto da par suo e nel recupero Improta ha vanificato ogni speranza. I segnali di crescita ci sono per la Cremonese, i punti no. La classifica corta è una consolazio­ne, ma se l’artiglieri­a continua a sparare a salve...

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LAPRESSE Lo specialist­a Massimo Coda, 30 anni, nella sua specialità, il gol. Ecco il momento dell’1-0 provvisori­o

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