Svitolina, l’aria delle Finals fa bene: battuta la Halep
L’ucraina campionessa in carica, che quest’anno non ha ancora vinto un torneo, è già in semifinale
Aria di Finals, aria di casa. Elina Svitolina, campionessa in carica del Masters femminile (l’anno scorso batté la Stephens in finale) si è illustrata, in stagione, più per le stories di Instagram insieme al fidanzato Monfils che per le vittorie, e infatti non ha alzato alcun trofeo. Una buona continuità ad alto livello, ma nessun acuto. Fino a questa settimana, in cui evidentemente l’adrenalina e l’atmosfera dell’ultimo appuntamento stagionale, insieme ai ricordi di dodici mesi fa, le stanno fornendo combustibile di qualità.
Benedetti precedenti
L’ucraina è la prima qualificata per le semifinali, e le sono bastate due partite. Dopo la Pliskova, ha dominato pure la Halep, portandosi avanti nei confronti diretti (5-4) e soprattutto accarezzando la cabala: tutte le altre volte in cui ha sconfitto la romena, poi ha vinto il torneo: «Mi sono concentrata su ogni punto come se fosse l’ultimo, non so se rappresenti la soluzione migliore ma intanto ha funzionato, sicuramente in questo periodo ho una predisposizione mentale più positiva». Intanto finirà per giocare una sorta di esibizione contro la seconda riserva Sofia Kenin nell’ultima giornata, visto che la Andreescu si è lesionata il ginocchio sinistro (probabile menisco) contro la Pliskova, confermando una propensione agli infortuni preoccupante per una carriera che si annuncerebbe splendente, come confermato dagli Us Open. Così, l’altra semifinalista del Gruppo Viola uscirà dal confronto diretto tra Halep e Pliskova, tornando all’essenza vera del tennis che è confronto faccia a faccia senza troppi calcoli. Nel Gruppo Rosso, invece, sono tutte in corsa, compresa la Kvitova con due sconfitte e la Bertens subentrata all’altra infortunata di lusso, la Osaka, e da riserva giocante subito vincente sulla Barty. L’australiana si consola per adesso con il numero uno di fine stagione, prima del suo paese a centrare l’obiettivo. Quattro anni fa, Ashleigh combatteva un’avversaria durissima, la depressione. Applausi.