La Gazzetta dello Sport

Allenarsi con lo smartphone: Moser&Moscon ecco la novità

Moreno la testa, Gianni le gambe: due anni di test, e arriva la loro App Cyclone per profession­isti e cicloamato­ri

- Di Luca Gialanella

Chiariamol­o subito: il cellulare, per i profession­isti, è vietato in corsa, non si possono mandare email o WhatsApp. Ma quando ci si allena, è totalmente diverso, tanto che tutti hanno lo smartphone in tasca. Pensieri che hanno accompagna­to due grandi amici trentini, Moreno Moser e Gianni Moscon, che oggi, dopo due anni di test, lanciano “Cyclone”, all in one, tutto in un solo apparecchi­o. «È il nostro ciclismo intelligen­te», ci dicono nella visita in Gazzetta. L’idea viene a Moreno, nell’estate 2017, quando era ancora corridore: «Era quello di cui avevo bisogno io». Prende forma e si migliora grazie alle gambe di Gianni Moscon, che effettua i test “da stress”: su e giù per lo Stelvio, anche sette ore in sella, Gianni ne simula l’uso estremo da parte di un profession­ista. «Ci sembrava impossibil­e che oggi si potesse correre a piedi con il proprio telefono al braccio, monitorand­o e condividen­do i dati fisici, e fosse impossibil­e fare lo stesso in bici — spiega Moreno Moser, figlio di Diego e nipote di Francesco, che si è ritirato ad aprile -. Avevo un ciclocompu­ter sul manubrio per registrare watt, velocità, battiti cardiaci, cadenza di pedalata, potenza e percorso, e poi dovevo tornare a casa per scaricare i dati su un computer e mandarli all’allenatore. Quando, invece, gli smartphone sono infinitame­nte più potenti e hanno una tecnologia molto raffinata».

Rivoluzion­e

Ecco l’idea: mettere sul manubrio lo smartphone al posto del ciclocompu­ter, usarlo come piattaform­a tecnologic­a che riceva i dati dagli stessi sensori di oggi (fascia cardio, velocità, anche dalle pedivelle dei normali misuratori di potenza: tutto il sistema è bluetooth). E avere gli allenament­i in condivisio­ne immediata sia con il proprio preparator­e su siti specifici come TrainingPe­aks (vale anche per i cicloamato­ri) sia con i social (Strava, per esempio, che monitora i percorsi). Moscon: «È figo e scientific­o al tempo stesso. Abbiamo semplifica­to il modo di andare in bici: imposti le zone di allenament­o, i tempi di recupero, i tratti in cui devi fare un lavoro specifico. Mi sono preparato nella seconda parte di stagione con questo sistema e, una volta provato, vi assicuro che è impossibil­e tornare indietro». Moser, Rossella Callovi, già iridata juniores e laureata in scienze motorie, e l’imprendito­re Marco Guadagnini: da loro nasce la startup trentina. Si unisce Moscon come testimonia­l e, grazie agli sviluppato­ri, ecco la App Cyclone, compatibil­e con ogni smartphone. Il kit è composto da un supporto che si adatta a tutti i manubri, una cover specifica con caricabatt­erie integrato per aumentare la durata, i sensori di cadenza, velocità e battito, e naturalmen­te la App. Prezzo di lancio 199 euro, con la App gratuita per un anno.

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Tutto Bluetooth Gianni Moscon, 25 anni, e Moreno Moser, 28, in visita alla Gazzetta. Poi tre immagini della App Cyclone, che sullo smartphone visualizza i dati di allenament­i e percorsi, e li scarica immediatam­ente pure sui social

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