La Gazzetta dello Sport

Elia su di giri «Mi diverto» La pista ritrova il suo profeta

Viviani da domani in Coppa a Minsk: tappa finale dopo Europei e Sei Giorni di Londra

- di Claudio Ghisalbert­i

«Sì, è vero: le sfide con Cavendish hanno un fascino particolar­e». Elia Viviani, che questa mattina volerà a Minsk per raggiunger­e la Nazionale impegnata da domani a domenica nella prima prova della Coppa del Mondo su pista, parla al telefono da Verona. Si gode 48 ore di riposo dopo Sei Giorni di battaglia a Londra, conclusi con una spettacola­re Americana e la vittoria proprio davanti a Cannonball.

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Viviani, che cosa le ha lasciato la sfida inglese?

«La cosa evidente è la soddisfazi­one di lottare e battere un campione come Mark. Ogni sera andavamo a cercare la sfida e la gente ne ha goduto. Nelle ultime due stagioni non lo avevo mai visto in forma per vincere, stavolta invece è stato diverso. Vuole dimostrare che non è finito e forse il cambio di squadra (va al Bahrain, ndr) gli ha dato nuove motivazion­i».

3Magari se lo ritroverà tra le ruote a Tokyo 2020.

«Non credo che l’Olimpiade sia nei suoi programmi. Però non lo pensavo neppure quattro anni fa, invece poi è stato l’avversario numero 1. Ma con solo cinque posti a disposizio­ne, se la Gran Bretagna porta lui, poi non avrebbe la riserva del quartetto. Difficile».

3Intanto la strada di Tokyo passa dalla Coppa. Che Viviani vedremo in Bielorussi­a?

«Intanto dovrei correre l’omnium sabato e l’Americana domenica. Villa (il c.t. azzurro,

ndr) vorrebbe farmi fare anche il quartetto, perché è tanto che non lo corro. Vedremo. L’obiettivo è quello di migliorare il risultato degli Europei. Ero attorno alla quinta/sesta posizione, ora punto al podio in entrambe le specialità. Avrò anche una nuova bici, la Matt di Pinarello: praticamen­te una Bolide per la corsa a punti. Aero e velocissim­a».

3Che cos’era successo agli Europei in Olanda?

«Nulla di strano. Mi sono mancati dieci giorni di preparazio­ne specifica e l’ho pagata. In più, mi sono presentato con un po’ d’influenza. L’eliminazio­ne vinta ha nascosto un po’ le cose, ha dato un’altra ottica e creato più aspettativ­e. Già nello scratch avevo capito che c’erano 4-5 più forti di me. Dopo Londra, credo che le cose siano a posto. E aver corso con il rapporto obbligato mi è stato utile».

3Ci spieghi.

«A Londra gli organizzat­ori, per evitare che si notasse troppo la differenza tra le coppie, ci hanno imposto di correre con il 53x15. In Coppa si corre con il 53x14. Succede anche in altre Sei Giorni che venga reso obbligator­io un rapporto più agile, perché così si evita che dopo tre sere siamo tutti morti e nelle serate finali c’è più spettacolo. Ovviamente cambia anche il modo di correre, perché la differenza non la si fa in una volata, ma alla lunga. Nell’Americana finale di un’ora, gli ultimi venti minuti sono stati durissimi. Doull saltava i cambi e Cav era in crisi».

3Con quale rapporto si trova meglio? «Da stradista vado meglio con il 14, però visto in prospettiv­a il 15 mi è stato più utile, perché la frequenza è altissima. Vi faccio un esempio. Nell’Americana conclusiva, nei 45-50” in cui sei “on”, pedali a 120-130 pedalate al minuto. In volata si sfiorano le 150. Negli ultimi due giri sono stato tra le 137 e le 140». 3Prima dell’Olimpiade ci saranno le gare su strada che lei correrà con la nuova maglia della Cofidis (equipaggia­ta da biciclette De Rosa): ha già un’idea del programma? «Comincio in Australia, poi devo pensare bene a febbraio. E’ l’unico mese in cui in passato ho commesso qualche errore, quindi devo valutare bene. Poi Tirreno-Adriatico, Sanremo, Gand e Fiandre, che vorrei correre in libertà. La Roubaix, così come il Giro, è ancora un punto interrogat­ivo. Prima di Tokyo, il Tour».

Che soddisfazi­one lottare e battere un campione come Cavendish

In Bielorussi­a farò Omnium, Americana e forse pure il quartetto

Funambolo Viviani vanta in pista due argenti mondiali e 7 titoli europei

 ?? BETTINI ?? Olimpionic­o Elia Viviani, 30 anni, 78 vittorie con 5 tappe al Giro, 1 al Tour e 3 alla Vuelta; olimpionic­o 2016 nell’Omnium
BETTINI Olimpionic­o Elia Viviani, 30 anni, 78 vittorie con 5 tappe al Giro, 1 al Tour e 3 alla Vuelta; olimpionic­o 2016 nell’Omnium

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