LA SOFFERENZA E IL RUOLO DEL MERCATO
Idue maggiori e più costosi colpi di mercato: De Ligt (75 milioni) e Lukaku (83) permettono a Juve e Inter di proseguire la lotta scudetto spalla a spalla. Nel derby la Juve incrocia tackle e tacchetti contro il miglior Torino della stagione, soprattutto se pensiamo al momento critico dei granata e al valore degli avversari. Motivo in più per Sarri di essere molto soddisfatto. Se poi dalla panchina hai Higuain pronto a cambiarti la partita, le cose si semplificano. Mazzarri esce ancora battuto ma ritrova l'anima della sua squadra: spirito, coraggio, compattezza. Non esiste un bel modo di perdere, ma il Toro non può rimproverarsi nulla e deve ripartire dalla gara di ieri sera per avviare la sua rimonta in classifica. Il protagonista, come detto, è l'olandese De Ligt che passa dall'incubo dell'ennesimo rigore per fallo di mano, che Doveri invece gli risparmia, al gol che lo rende eroe del derby e fa dimenticare l'inizio di stagione tra luci e ombre. Menzione speciale per Sirigu: oggi il miglior portiere italiano. Se continua così merita di essere titolare agli Europei.
Trascinata dai gol del suo gigante l'Inter continua a vincere sempre di un soffio, lottando e soffrendo una volta per difendere il risultato (Brescia), un'altra per raggiungerlo (Bologna). Tutto questo oggi è un grande merito: rimontare il Bologna (che continua a buttare punti per errori individuali imperdonabili) negli ultimi 20’ è segno di carattere. Ma nel medio periodo queste prestazioni molto muscolari, ma poco brillanti dal punto di vista del gioco, potrebbero non sempre bastare. Nel lungo periodo invece, come da indicazioni del tecnico, si attendono quei rinforzi di qualità che dovrebbero aiutare Conte a non affidarsi quasi solo a Lukaku e Lautaro. Pesa certo l'assenza di Sensi, ma anche quella di un centrocampista offensivo che regali strappi, colpi, assist e gol. Un interno o un trequartista di gamba: uno come... Zaniolo. Ripensare all'operazione di mercato dello scorso anno (lui, Santon e 24 milioni per avere Nainggolan, quest’anno prestato gratis al Cagliari) è una ferita per i tifosi nerazzurri che si riapre ogni volta che il talento giallorosso mostra classe e colpi cristallini come quelli che hanno aiutato la Roma ad affondare il Napoli e trovare per una notte il terzo posto. La partita dell'Olimpico in punti. 1) Zaniolo, al quarto gol consecutivo, ha le stimmate del campione.
2) Fonseca è un ottimo allenatore. Ha capito in fretta il calcio italiano e forgiato nel momento più difficile (una marea di infortunati) un gruppo compatto che non rinuncia mai al gioco.
3) Il ritrovato Pastore può essere l'uomo in più per la corsa Champions. Napoli: per due giorni è sembrato che il principale problema fosse solo il rigore negato con l'Atalanta. Purtroppo per Ancelotti ce ne sono altri e più profondi. 1) All'undicesima giornata è a -11 dalla Juve e -10 dall'Inter e fuori dalla zona Champions. Mai cosi negli ultimi 5 anni. 2) La squadra balla in difesa e gioca sprazzi di partita. A Roma solo 20'da vero Napoli. 3) Il gruppo perde punti e partite con troppa facilità. Come se sia persa la fame agonistica che c'era con Sarri.