Zaniolo e Dzeko gesti da campioni
Il talento lancia la Roma (2-1), il bosniaco la salva dai cori anti Napoli dei tifosi
Il predestinato...
Nicolò Zaniolo, 20 anni, ha segnato quattro gol nelle ultime quattro partite della Roma
... e il capitano
Edin Dzeko calma i tifosi: gara sospesa un minuto, il club se la caverà con una multa
Ma che bella partita, di quelle che riconciliano con il calcio. Così bella che ha resistito al tentativo di avvelenamento: bravissimo l’arbitro Rocchi a sospendere il match per i soliti cori discriminatori. Un RomaNapoli pieno di gioco e di talento, uno scrigno in cui hanno brillato due ragazzi italiani, Nicolò Zaniolo e Alex Meret. La Roma ha raggiunto una notevole maturità di squadra, con traiettorie definite, ha vinto e in attesa dell’Atalanta si è goduta una notte al terzo posto. Il Napoli sconfitto rischia di essere risucchiato nella pancia oscura della classifica, cosa inspiegabile se si guarda agli ultimi venti minuti del primo tempo, in cui la squadra di Ancelotti ha dominato, ma spiegabilissima se si riesamina il resto, lunghi periodi di frammentazione e fragilità. Purtroppo la Curva Sud romanista ha un po’ rovinato il pomeriggio con cori discriminatori, la solita stupida canzoncina rivolta ai napoletani, «o Vesuvio lavali col fuoco». L’avvertimento via speaker non ha sortito effetti, così Rocchi al 23’ della ripresa ha interrotto il match per un minuto. Dzeko ha invitato l’Olimpico ad applaudire e a zittire gli idioti. Il pugno duro ha funzionato, i cori sono cessati, anche se, finita la partita, la Sud ha fatto ripartire la litania. Come bambini all’asilo, anzi peggio.
Fenomeni
Roma-Napoli è cominciata piano, reciproca diffidenza iniziale, ma due tendenze erano chiare. La prima: Pastore trequartista nella Roma, finalmente a casa, nel ruolo naturale, libero di ricamare il suo calcio “tanguero” e di aggirare alle spalle la linea azzurra. La seconda: il triangolo delle Bermuda sul lato mancino del Napoli, il trio formato da Zielinski, Insigne e Mertens capace di destrutturare il fianco destro della Roma. E però, poiché il calcio è illogico, proprio da lì è sgorgato il vantaggio ro
manista. Mancini, difensore adattato a centrocampista, ha innescato Spinazzola sulla destra, il terzino ha dispiegato la falcata da quattrocentista e ha servito Zaniolo al traino. Il ragazzo pungolato da Capello è avanzato e ha intimidito Manolas, ha mirato l’incrocio alla sinistra di Meret e lì ha messo la palla, con tiro potente e preciso. Impressionanti la lucidità di pensiero e la chirurgia di azione: un grandissimo gol. Poi Callejon ha fatto il furbo, la Var lo ha pescato in area con un braccio nella marmellata, e sull’inevitabile rigore è salito in cattedra Alex Meret, l’altro fenomeno di giornata. Il portiere del Napoli si è disteso con un balzo fantastico per forza e reattività e ha deviato il tiro di Kolarov dal dischetto. Sullo scampato pericolo il Napoli ha edificato il suo momento migliore, venti minuti in cui ha messo la Roma alle corde, ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo: salvataggio di Smalling sulla linea, gran Lopez su un tiro di Insigne, traversa di Milik, palo di Zielinski. La fiera delle occasioni perdute. Brutto segno.
Spegnimento
Sull’onda dell’entusiasmante finale di tempo, ci si aspettava un Napoli furioso all’uscita dall’intervallo. È successo il contrario: Napoli spento, afflosciato su se stesso, ostaggio di cattivi pensieri, forse svuotato. Roma dominante, con pressioni diffuse, a spegnere Fabian Ruiz e gli altri azzurri illuminati. Fonseca ha lasciato
il possesso palla agli azzurri, ma li ha condannati a un giropalla stracco. Fonseca così si è preso la libertà di aggredire e ripartire alto. Un altro braccio, stavolta di Mario Rui, ha concesso alla Roma un’altra chance dagli undici metri: stavolta ha tirato Veretout e il francese non ha sbagliato, ma Meret è andato a tanto così da un’altra impresa. Il gol della speranza napoletana, sull’asse LozanoMilik, è arrivato quattro minuti dopo la sospensione per cori - il karma non perdona -, però la Roma ha tenuto duro e sul risultato c’è poco da obiettare. Il Napoli si faccia qualche domanda e si dia delle risposte.