La Gazzetta dello Sport

«Non c’era il rigore, le braccia erano strette È una gioia speciale»

De Ligt si riscatta con il primo gol in Serie A «L’ambientame­nto? I compagni sono carini con me»

- di Fabiana Della Valle - INVIATA A TORINO

Il ragazzo da 75 milioni di euro zompetta sotto lo spicchio dei tifosi bianconeri, con gli occhi che brillano e le braccia tese verso il cielo. Blaise Matuidi prova a sollevarlo ma capisce presto che è impresa ardua, vista la mole del difensore. Tutti si stringono intorno a lui per abbracciar­lo, ma stavolta sono pacche di compliment­i e non di consolazio­ne. Matthijs de Ligt è il match winner del derby della Mole. Non Cristiano Ronaldo e nemmeno Gonzalo Higuian, che poco prima dell’1-0 aveva provato con una bordata al volo a mettere in difficoltà Sirigu, ma uno che lavora tutta la settimana per evitare i gol più che per farli.

Prima volta

Matthijs aveva segnato alla Juventus (in Champions, con la maglia dell’Ajax, nella gara di ritorno dei quarti di finale che decretò l’eliminazio­ne dei bianconeri) ma mai per la Juventus da quando è diventato un suo giocatore. Ha scelto una partita non banale, il derby, per entrare nel cuore dei tifosi, finora non sempre soddisfatt­i del suo rendimento. L’infortunio di Chiellini ha costretto Sarri ad accelerare l’inseriment­o del centrale più ambito d’Europa, con prestazion­i non sempre all’altezza delle aspettativ­e. Nella sua area finora non aveva avuto troppa fortuna: fallo da rigore procurato contro l’Inter e bis contro il Lecce, che poteva diventare tris ieri sera, quando nel primo tempo il pallone è finito di nuovo sul braccio del difensore: il rigore invocato dai granata (che da alcune immagini sembra molto simile a quello di Lecce) è stato negato dall’arbitro.

Alti e bassi

De Ligt però era già diventato bersaglio di facile ironia sui social, anche da parte della sua stessa tifoseria, finché non è arrivata quella girata di destro su assist di Higuain a cambiare la prospettiv­a. Così Matthijs è diventato l’eroe di una serata complicata, in cui l’attacco della Juventus non riusciva a sfondare il muro del Torino. Ci è riuscito il gigante olandese, diventando il quinto giocatore più giovane a griffare un derby (dopo Borel, Nicolè, Menti e Gabetto) e il secondo olandese della storia bianconera (dopo Davids nel 2002). Il piede forte ha rubato la scena a quelle mani che ultimament­e lo stanno facendo tribolare.

Non era penalty

«Non era fallo, se ho le braccia strette non è mai rigore, queste sono le regole», ha tagliato corto De Ligt nel dopo gara. «Il mio adattament­o al calcio italiano procede bene - ha aggiunto - cerco di imparare partita dopo partita. Quando arrivi in una squadra nuova è sempre difficile, ma tutto sta procedendo per il meglio e per me il gol è una gioia speciale. I miei compagni sono carini con me. Siamo un’ottima squadra, parlo spesso con Ronaldo e Higuain e sono felice di giocare con loro». Il ragazzo da 75 milioni ha solo vent’anni e di strada ne farà. E non dimentiche­rà il primo gol in bianconero (e in A) nel derby, che magari servirà a togliergli la nuvoletta di Fantozzi dalla testa.

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