«Il Cagliari ora è rock Proprio come me che canto con il Papu»
L’interno argentino è legatissimo a Gomez: «Sono fastidiosi, ma il nostro centrocampo è super»
Un argentino, nato milanista. Che è stato allenato dal Cholo Simeone che ora si ritrova a giocare insieme al figlio, al Cholito. Un argentino che ama Diego Maradona («è stato il vero eroe d’Argentina») molto più di Leo Messi, ma che adora soprattutto isolarsi con la sua chitarra. «Sa che faccio col premio doppio che ci ha dato il presidente per la vittoria col Bologna? Mi compro una chitarra». Parlare con Lucas Castro, detto «El Pata» (piedone, da piccolo aveva i piedi enormi) è un piacere perché il calcio è tanto, ma non è tutto. Seconda stagione a Cagliari, primo colpo dell’era Maran che lo ha voluto a tutti i costi nell’estate del 2018. Il Cagliari diede 6 milioni e mezzo al Chievo.
Castro partì forte, ma a novembre il ginocchio fece crack: «Il peggior infortunio che un calciatore possa avere». Ora, dopo un ritiro complicato, si sta riprendendo (nelle 10 partite, 4 da titolare, è sempre entrato, due gol) e cercando spazi in un centrocampo stellare, il reparto più forte, puntellato dagli arrivi di Nainggolan, Nandez e Rog: «Dopo quello di Juve, Napoli, Inter e Atalanta c’è il nostro».
3L’Atalanta l’affrontate a Bergamo. Che partita sarà?
«E’ la squadra più difficile da sfidare. Hanno tanto ritmo, sono fastidiosi, il Papu va sempre raddoppiato, bisogna dare una forte mano al terzino».
3Siete cari amici col Papu, lo ha messo nel suo disco.
giocato insieme a Catania. E’ fortissimo, un trascinatore nello spogliatoio. E’ l’idolo di tanti bambini perché la Papu dance ha logicamente più impatto della mia canzone . Sa quante maglie devo chiedergli. Per fortuna è tanto carino».
3Avete fatto parte di quel Catania che con Maran nel 2013 chiuse a 56 punti. Era più forte del Cagliari di adesso?
«Sì. Creavamo tanto, io il Papu, Bergessio, Barrientos, ma questo Cagliari corre tanto ed è più giovane. Perse le prime due, ci siamo conosciuti meglio, il torneo è iniziato a Parma».
3Lei ha davanti più giocatori. Per la prima volta non parte da protagonista. Ne risente?
«E’ stimolante. Cresco. Non è facile entrare e dare la svolta, in campo c’è un altro ritmo. Io provo a portare tranquillità. C’è tanta concorrenza e il livello degli allenamenti si è elevato. Dobbiamo girare un po’ tutti. Io so che Maran vuole il mio bene e io voglio il suo. Non è facile gestirci, lui ci sta riuscendo. Ma siamo consapevoli che se vogliamo arrivare in alto dobbiamo dare tutti tanto».
3Castro, che ruolo predilige? «Interno destro. Ma con Maran ho fatto pure l’esterno alto».
3Il Cagliari ha preso Nandez per 18 milioni dal Boca.
«La virtù più grande è il contagio che dà. Lotta su ogni palla, ha fame, è da big. Lo scorso anno andammo con dei compagni a vedere la finale di Libertado«Abbiamo res a Madrid. Perse col Boca, ma fu il migliore».
3E Nainggolan?
«Un personaggio. E’ molto forte. E ora si è inserito bene».
3Simeone?
«Vive di calcio 24 ore su 24. Io sono diverso. Al Racing mi allenò suo papà, era bravo».
3Ma il suo amico è Pisacane. «Sì. Onesto, Vero. Feeling immediato. Uomo eccezionale. Il mio compagno di stanza».
3Chiudiamo, ma il Milan? «Da bambino tifavo in tv. Pirlo, Sheva. Vinceva tutto».