La Gazzetta dello Sport

La Molla dell’Italia è in porta: «Imparo da Pagliuca»

Azzurri stanotte contro il Paraguay per il primo posto del girone. Il portiere «Io, un ex difensore, ammiro Oblak»

- Di Marco Calabresi

Quel bacio al pallone che Marco Molla ha dato al 90’ di ItaliaMess­ico dopo la parata su Luna non è casuale. Marco, dopo 2 minuti, avrebbe comunque subito il gol del pareggio dei messicani e al 94’ l’Italia si sarebbe riportata in vantaggio con Udogie. Ma c’è chi il gesto del bacio lo ha fatto prima di lui, anche se con un palo. Il suo preparator­e dei portieri nella Primavera del Bologna: Gianluca Pagliuca, anche lui in un Mondiale, anche se nel 1994 l’Italia si stava giocando la finale. L’Italia Under 17, in finale, spera di arrivarci, ma la strada è ancora lunga: a mezzanotte, intanto, contro il Paraguay basta un pareggio per chiudere il girone al primo posto.

Emozione

Il c.t. Nunziata ha il problema dei diffidati: ben cinque, che in caso di giallo salterebbe­ro gli ottavi già blindati grazie ai successi contro Isole Salomone e Messico. E grazie anche alle parate di Molla, compreso un rigore nel primo tempo contro i messicani. Fino all’estate del 2018 Marco giocava nel Prato: non si immaginava neanche lui di diventare il portiere della Nazionale in così poco tempo. «Nei giorni che hanno preceduto il Mondiale ho ripensato alla strada che ho fatto, adesso però c’è solo la concentraz­ione dice -. Con Pagliuca ho un grande rapporto, così come con Ferron (preparator­e dell’Under 17, ndr). Me lo ha raccontato spesso di quel bacio al palo, così mi è venuto spontaneo imitarlo». Papà Besnik, imprendito­re, è arrivato in Italia 25 anni fa dall’Albania, seguito poco più avanti dalla moglie Aida, che fa la casalinga. Marco è nato a Firenze: italianiss­imo, ma convocabil­e anche dalle nazionali albanesi: era successo in passato, potrà succedere ancora fino alle nazionali maggiori, ma la scelta è caduta sull’Italia. Si ispira a Oblak («Reattivo come pochi, e poi ha una continuità impression­ante»), ma la prima volta tra i pali ci finì per caso. «Da bimbo facevo il centrale di difesa, ma la squadra perdeva sempre. Così chiesi al mister di mettermi in porta». Fu la fortuna della sua squadra, e pure la sua.

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GETTY IMAGES Il capo Carmine Nunziata, 52 anni, c.t. dell’Italia Under 17

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