La Gazzetta dello Sport

È un Pescara atomico Pisa senza scampo

Tre reti, tante occasioni e un rigore sbagliato da Galano: Zauri da playoff. In gol il baby Borrelli

- Di Orlando D’Angelo- PESCARA

L’attacco atomico della B colpisce ancora. Il Pescara ne rifila tre anche al Pisa e non fa sconti al pescarese doc Luca D’Angelo. Al solito Galano (6° centro) e al piede caldissimo di Machin, si aggiunge una nuova firma: il 19enne Gennaro Borrelli, al primo centro tra i profession­isti. Dopo il Benevento, cade anche il Pisa sotto il miglior attacco del campionato (20 gol). Per i toscani, un altro passaggio a vuoto fuori casa, ma la salvezza passerà dall’Arena.

I fatti

Nel primo tempo, oltre al gol di

Borrelli, il Pescara crea tanto e spreca troppo. Compreso un rigore, con Galano ipnotizzat­o da Gori. La squadra di D’Angelo resta in partita, ma la sofferenza non passa. Al 28’ Masciangel­o serve a Memushaj la palla sul binario che porta al due a zero, ma l’albanese perde il tempo a due passi dalla porta. La pressione del Pescara si affievolis­ce nel finale e il Pisa può respirare. La spettacola­re girata col destro di Marconi dal limite è pane per i fotografi, ma il pallone sfiora solo la traversa. Prima dell’intervallo, Kastrati esce sui piedi di Fabbro e salva i suoi. Marconi al 5’ della ripresa mette di nuovo paura al portiere del Pescara con un potente colpo di testa.

La mossa

I ritmi non sono più gli stessi, il calo di Palmiero costringe Zauri a passare al 3-5-2, spostando Memushaj a fare il play. Mossa che paga subito: il capitano pesca Galano sul filo del fuorigioco, il foggiano si fa perdonare il rigore fallito e firma il raddoppio. D’Angelo prepara il cambio della svolta chiamando dalla panchina l’eterno Moscardell­i, che almeno ci mette orgoglio ed esperienza. Il tris pescarese chiude la partita: uno scatenato Machin arriva al limite, prende la mira e scarica nell’angolino un sinistro da cineteca. Con la partita in cassaforte, Zauri concede ad altri due suoi pupilli, ex Primavera, uno spazio in B: Pavone, che aveva esordito a Castellamm­are di Stabia, e il 2001 Palmucci.

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