DE LIGT PERFETTO
JUVE-INTER UN TESTA A TESTA TRA I VELENI
L’olandese protagonista assoluto del derby Prima colpisce con un braccio in area, poi segna l’1-0. Il Toro gioca alla pari e non ci sta. Cairo: «Il rigore c’era, stesso fallo fatto a Lecce: lì lo hanno dato»
Crescita granata Positivo il primo tempo degli uomini di Mazzarri
Come a San Siro contro l’Inter, Higuain entra, pompa sangue nelle vene di una Signora anemica e l’accompagna ai 3 punti: un tiro al volo da favola e, sul corner successivo, l’assist per il gol-partita di De Ligt. Il primo gol dell’olandese, in crescita, però è l’unico segnale di nuova Juve, perché non si sono registrati passi avanti sulla strada del possesso, del palleggio e dell’intensità offensiva che predica Sarri. Per l’amor di Dio, non si sputa sull’imbattibilità, su 9 vittorie su 11 e sul contro-sorpasso all’Inter. Ma Sarri non è venuto per assistere a una Juve passiva come quella del primo tempo. Di sicuro una panchina come questa che gli consente di spaccare qualsiasi tipo di inerzia, non l’ha mai avuta. E aiuta. La primavera, quando si deciderà tutto, è lontana e Sarri ha tempo per cambiare abitudini e anima alla sua Juve.
Sospetto di rigore
Il Toro può recriminare sull’ormai proverbiale tocco di mano in area di De Ligt che, sullo 0-0, poteva raccontare un’altra storia. Gesto congruo? Ne hanno assegnati di più misteriosi. Ma non deve sprecare energie esagerate nel lamento. Meglio raccoglierle per Brescia, perché alla prossima sarà d’obbligo il risultato. La zona salvezza dista 4 punti e le partite di oggi potrebbero aggravare il quadro. Mazzarri viene da 6 partite senza vittorie (4 sconfitte). Ma il primo tempo di ieri restituisce speranza, perché dopo le legnate di Roma, si è rivisto lo spirito di casa, fatto di lotta e attenzione. Il recupero degli infortunati darà un’altra spinta per risalire. Ma va aggiunto coraggio e gioco. Ieri, ancora una volta, il migliore è stato Sirigu. L’occasione più netta l’ha creata il Gallo. Troppo spesso il Toro è stato una cosa muscolare e confusa compresa tra due campioni. In casa c’è qualità per fare meglio. Il 3-5-2 non è sacro. Si possono trovare equilibri anche con 3 attaccanti.
Il Toro fa il Toro
Mazzarri e Sarri hanno la stessa idea: accelerare il recupero dei loro registi, Rincon e Pjanic (bravo). Il Toro punta su due idee: schiacciare la Jucorner ve tra le sue tende, tenendo la linea alta e spingere molto sulle fasce, dove lavora molto e bene Belotti. L’occasione migliore la crea proprio il Gallo che s’ingoia De Sciglio e crossa basso, Meité arriva a rimorchio e alza di poco (36’). Il resto sono abbozzi di pericolo che nascono soprattutto da
e zuffe d’area. La ricerca del calcio d’angolo, per muovere le torri difensive, è scientifica, anche perché i granata non schierano rifinitori di lusso. Verdi delude ancora. Otto corner in 20’. In una di queste zuffe, c’è il solito bagher di De Ligt. Doveri stringe le braccia lungo i fianchi per mimare il suo giudizio: non le allarga. Assolto.
Pigra Signora
La Juve concede il buon primo tempo granata soprattutto per pigrizia. Non c’è la voglia di tessere l’uscita bassa che pretende Sarri. Il tecnico sventola la mano destra per ordinare «salite!» e apre e chiude il pugno, come se stesse distribuendo carte da gioco, per dire: «Fatela girare, passatevela!». Ogni volta che De Ligt lancia lungo, rischia di ingoiare il filtro. Eppure ogni volta che si allunga, la Juve mette ansia. Un’incursione profonda di Bernardeschi arma Dybala che scalda i guanti di Sirigu. Questo, al 36’, è il primo tiro in porta della Signora che nel finale impone altri due miracoli a Sirigu: testa di Bonucci e tap in di De Ligt su tiraccio di un CR7 minore. Morale: primo tempo ai punti al Toro, ma i pugni più pesanti li ha tirati la Juve.
Ecco il Pipita
Sirigu riparte da eroe. Il diagonale di Cristiano che intercetta al 12’, in genere, finisce alle spalle dei colleghi. Che la Juve si sia svegliata? Nel dubbio Sarri toglie il pigro Dybala e mette Higuain, uno che di solito ha sempre voglia. E la trasmette. E poi infila Ramsey
Cambi vincenti Sarri sfrutta la panchina con Higuain e Ramsey
per un’altra anima molle, Berna. Risultato: Higuain impone l’ennesimo miracolo al beato Sirigu e sul corner assiste il gol-partita di De Ligt (25’). Ramsey sfiorerà il 2-0 al 40’. Mosse azzeccate. Quelle di Mazzarri chiamano in campo Lukic, Zaza e Millico. Il Toro sfiora il pari con Ansaldi, ma non ha più la forza per alimentare la bella pressione del primo tempo. La Juve riprende la testa, il Toro deve stare molto attento alla coda.