Segna sempre Correa Terzo gol nelle ultime 4 Lotito in tribuna esulta
Il match winner: «Rete importantissima ma devo dire grazie a Luis Alberto per l’assist perfetto»
Ealla fine decide ancora lui. Nella stessa porta, sempre nel secondo tempo, ancora una volta senza possibilità di appello. Il 24 aprile scorso quel gol regalò alla Lazio una finale di Coppa Italia che poi la squadra biancoceleste vinse, conquistando la settima Coppa della sua storia. Gol pesantissimo, dunque, ma quello di ieri è storico, perché a San Siro contro il Milan la Lazio non vinceva in campionato da trent’anni. Ci voleva il guizzo di Joaquin Correa per interrompere un sortilegio che durava dal 3 settembre 1989 (1-0 per la Lazio grazie ad un autogol di Paolo Maldini). Sul cioccolatino servitogli da Luis Alberto il Tucu non poteva sbagliare. Poco ci è mancato che non entrasse in porta anche lui, tanta è stata la rabbia con cui ha scagliato quella palla. Lui che di solito i gol preferisce farli con tocchi di fino, come l’esterno con cui beffò Reina nella semifinale di Coppa Italia.
Cambio di passo
Ma per essere un attaccante completo i gol belli non bastano. Servono anche quelli banali. Quello di ieri non lo è stato, ma Correa lo ha comunque realizzato da attaccante vero piuttosto che da “esteta” del gol come è stato finora. E’ il quarto di questo campionato, il terzo nelle ultime quattro gare. Segno che quello che finora è stato il suo tallone d’Achille (lo scarso feeling con le realizzazioni) un po’ alla volta sta scomparendo. Se dà continuità a questa evoluzione, se si mette a segnare gol normali oltre a quelli belli Correa può diventare un campione assoluto. «Il gol è stato importante non solo per me, ma per tutti - esulta l’argentino -. Luis Alberto mi ha servito un assist perfetto». Il Tucu ha fatto scattare in piedi il presidente Claudio Lotito che era in tribuna. E ha mandato in estasi pure il tecnico. «Joaquin - dice Simone Inzaghi nell’analisi post partita- è un gradissimo giocatore ed è pure un ragazzo straordinario perché è il primo che incita i compagni anche quando non gioca» Ed è per questo che, dopo il gol che ha sbancato il Meazza rossonero, Correa è stato sommerso da tutta la squadra, panchina ovviamente compresa. C’era anche Immobile, uscito una ventina di minuti prima per un risentimento muscolare, sostituito da Caicedo (poi k.o. anche lui). Il suo gol iniziale non era bastato per il successo, perché vanificato dall’autogol di Bastos. Ma anche la sua è stata una rete storica, perché è stata la centesima con la maglia della Lazio. «Sono davvero orgoglioso di questo traguardo - dice Ciro -. Ma sono ancora più contento per questa vittoria, ottenuta grazie ad un gol bellissimo del Tucu. Dobbiamo continuare così e stare con i piedi per terra».