Il tecnico: «Dire Europa non è una parolaccia» Che festa all’aeroporto
Maran: «Nelle altre vittorie abbiamo sofferto, qui ci siamo imposti». Più di 400 a Elmas per la squadra
Un volo fantastico. Che prosegue senza soste. Perché il Cagliari è arrivato al nono risultato utile consecutivo, non ha mai perso in trasferta dove alle vittorie di Parma e Napoli e ai pareggi con Roma e Torino, ha aggiunto ieri la straordinaria impresa di Bergamo. Significa quarto posto in classifica, piena zona europa. E ovvia risposta dei tifosi, accorsi in 400 ieri sera all’aeroporto di Elmas per accogliere i loro eroi. Quando successe l’ultima volta, gestione Diego Lopez, torneo 2017-2018, qualcuno tra i rossoblù rischiò pure di prenderle. Ora il mondo del Cagliari si è capovolto. E il condottiero, Rolando Maran, che non sbaglia una formazione, né una scelta, che fa sentire tutti importanti in un gruppo in cui uno dei due big che forzatamente mancano, Leo Pavoletti (l’altro è Cragno) si gode il trionfo di Bergamo a pranzo a Milano in zona Arena dal sardo Gianni Mele col presidente Tommaso Giulini, il direttore commerciale Stefano Melis e il consigliere Fedele Usai.
Il tecnico
«Intensi, corti, propositivi, concentrati, con i tempi giusti. Europa non è una parolaccia. Dobbiamo saper cavalcare questo entusiasmo. Il nostro tormento quotidiano deve essere la crescita. Siamo quarti, stiamo crescendo. La Sardegna ci sta spingendo a qualcosa di straordinario. Ma se negli altri successi esterni avevamo sofferto, stavolta (e con la maglia bianca, non la verde portafortuna in trasferta), contro una squadra che segnava due gol per gara ci siamo imposti. Con un primo tempo perfetto in cui potevamo capitalizzare di più. Una difesa organizzata in cui i terzini hanno accorciato bene, i centrocampisti hanno aiutato, come gli attaccanti che sono andati sulle traiettorie giuste».
Squadra
Ora, con una squadra di livello superiore, vive una favola. Come la sua squadra: «Sta funzionando tutto bene, dobbiamo proseguire così, lottando su ogni pallone come qui», dice il Cholito Giovanni Simeone che anche ieri ha sconquassato con i suoi movimenti, insieme a Joao Pedro, la difesa di Gasp. Che con Maran continua a non avere feeling, ma stavolta ha l’attenuante di essersi infilato nel tunnel deluso per il pranzo indigesto. «I centrocampisti fanno filtro e aiutano noi difensori. Ma noi, quando siamo in forma, è difficile che possiamo essere saltati. Ma ora pensiamo solo alla Fiorentina» dice Ragnar Klavan l’estone preso in prestito dal Liverpool che a giugno finirà il contratto e sarà libero. «Ma io voglio restare qui». un entusiasmo contagioso che carica pure Cristian Oliva, 23 anni, single, uruguaiano, sostituto a sorpresa di Cigarini in regia e goleador con l’Atalanta: «Sono felice. Continuiamo a sognare. Per il gol devo ringraziare Simeone che mi ha dato una gran palla e offrire una cena, naturalmente sudamericana. Uno spirito che sembra unirsi alla perfezione con quello sardo. Eja (sì), ajò (andiamo) dicono a Cagliari. Sì, la squadra vola e sogna».
La Sardegna ci sta spingendo a fare qualcosa di straordinario