La Gazzetta dello Sport

Il Pontedera non si ferma più Schiantato l’Arezzo nel finale: 2°

- di Stefano Lemmi/PONTEDERA

Benucci, Raja, Volpicelli). All. Di Donato 6,5

ARBITRO Longo di Paola 6

NOTE paganti 382, abbonati 253, incasso 3.988 euro. Espulsi Pissardo (A) al 43’ p.t. e Sereni (A) dalla panchina al 21’ s.t. Ammoniti Caponi, Gori, Ropolo, Calcagni. Angoli 2-3 Il Pontedera dei giovani è l’antagonist­a del Monza milionario. Chi l’avrebbe mai detto? Invece il 2-1 nel derby numero 35 con l’Arezzo, quinta vittoria casalinga (più due pari), piazza la squadra di Maraia da sola dietro alla battistrad­a. Certo, i 7 punti di vantaggio della Brocchi-band sono già un mezzo abisso e il Pontedera non ha le stimmate per tenere questo ritmo fino a maggio, ma... carpe diem. All’Arezzo, che su questo terreno non vince dal 1996-97 (in mezzo 3 k.o. e 3 pareggi) va comunque l’onore delle armi, perché avrebbe meritato di più. La prima mezz’ora del resto è un predominio territoria­le della squadra di Di Donato, più dinamica: il 4-4-2 disegnato per la terza volta dal tecnico si fonda su un giro-palla rapido e fitto che toglie riferiment­i al 3-5-2 del Pontedera. Ma il calcio è fatto anche di episodi e così accade che in mezzo a tanto volume ospite sbuchi la testa del ventenne Serena (figlio d’arte, il padre è Michele) a indirizzar­e la sfida. L’Arezzo ha il merito di non scomporsi e meno di 10’ dopo è la testa di un altro ventenne, Gori, a ristabilir­e il pari, anche se prima del thè l’uscita avventata di Pissardo (tocco di mani fuori area) lascia gli aretini in dieci. Un handicap che nella combattuta ripresa si nota solo nel finale, quando una rovesciata di De Cenco regala al Pontedera una posizione da sogno.

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LAPRESSE Punta Caio De Cenco, 30

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