Cercasi Lu-La pure in Europa Lukaku a secco Lautaro vola
Se giocano dal 1’ insieme, uno segna sempre Romelu scalpita Il Toro leader già all’andata
Lu e La ci riprovano anche in Europa. Il gigante Lukaku vuole diventare grande ad altezza Champions, il Toro Lautaro vuole fare nuovamente male al Borussia. La notte di Dortmund è fatta apposta per i due attaccanti. E la Lu-La è pronta a prendersi anche l’Europa. Perché l’Inter giocherà per loro, come sempre. «Lukaku e Lautaro stanno entrando sempre di più nella nostra idea di gioco – racconta Antonio Conte –: noi siamo una squadra che nella fase di possesso crea delle opportunità per fare gol. Giocare in difesa non è quello per cui lavoriamo, appena abbiamo la palla vogliamo fare male all’avversario e finora qualcosa c’è riuscito». Verissimo: l’Inter di Antonio, infatti, è l’unica squadra dei 5 campionati top d’Europa ad avere sempre segnato quest’anno. Quattordici partite con almeno un gol: un bottino complessivo di 28 reti, 16 segnati dal numero 9 e dal numero 10.
Il gigante
«Se affrontato insieme nessun muro è troppo alto»: il messaggio social rilanciato dall’Inter per caricare la squadra calza a pennello. Anche e soprattutto per il gigante Romelu, perché il muro giallo di Dortmund, inteso sia come tifo sia come difesa del Borussia, può essere superato. Ieri sera, nella rifinitura dentro il mitico Westfalenstadion (oggi ribattezzato Signal Iduna Park per ragioni di sponsor), la curvona dei tifosi del Borussia era grigia come i seggiolini. Oggi ci sarà una marea gialla, davanti alla quale il belga dovrà fare la voce grossa. Finora nell’Europa nerazzurra Romelu ha sofferto.
Novanta minuti senza acuti con lo Slavia, il Barcellona visto alla tv, un’ora con il Borussia prima di lasciare spazio al debuttante Esposito. In Champions Romelu ha segnato 7 gol, tutti con lo United: il primo al Basilea nel 2017, gli ultimi due al Paris Saint Germain a marzo. In una delle notti più belle in versione Red Devils: due palloni trasformati in oro e due gol a Buffon (con tanto di papera di Gigi), poi Rashford su rigore al 94’ che completa la rimontona. Sembrava potesse essere una nuova scintilla a Manchester, invece rimase una notte isolata. Poi ancora tante incomprensioni con Solskjaer e l’arrivo a Milano. Ora ecco l’esame più importante: le statistiche dicono che in Champions Lukaku segna ogni 200 minuti. Con l’Inter è stato in campo 152 minuti: il momento è arrivato.
Il Toro
Dal 9 al 10, il giallonero di Dortmund è un colore che a Lautaro ha già portato benissimo. A San Siro il suo guizzo ha certificato la maturità ad alto livello e il rigore sbagliato non ha minato la sue certezze. Il Toro ora è uno degli indispensabili di Conte: il Barça l’ha messo nel mirino, ma Zhang se lo tiene stretto. Un anno fa, con Spalletti, la Champions l’aveva vissuta da turista. Ora la musichetta gli è entrata nelle orecchie e a differenza di Lukaku è già riuscito a mettere il timbro. Ieri Favre ha detto «i nerazzurri giocano bene e sono pericolosi in contropiede», ma non ha parlato di Lu e di La. Però saranno loro le armi dell’Inter per prendersi l’Europa.