La Gazzetta dello Sport

Sarri e quei “venti” in Russia Così si è scoperto europeista

Nessuna sconfitta da 19 partite tra Champions e Europa League: nessun italiano ha fatto meglio. Ora punta a Van Gaal e Ferguson

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L’euroscetti­co, diventato convinto europeista, si è spostato ad Est. Da questa Mosca, mai tanto lontana dall’Occidente, Maurizio Sarri punta all’egemonia sul continente: domani contro la Lokomotiv cerca di allungare la serie feroce costruita fuori dall’Italia. Vuole il venti, lui che è imbattuto da 19 gare filate tra Champions ed Europa League. Non cade da quasi due anni e può stupirsi solo chi ha vissuto di pregiudizi. Il tecnico bianconero, infatti, ha da tempo chiarito quanto si senta comodo nelle grandi notti europee.

Zittiti gli scettici

Quando cadde l’ultima volta, il 15 febbraio 2018, fece rumore. Il Sarri napoletano fu investito dalla solita onda di accuse: mentalità ristretta e ambizioni limitate, poca elasticità e gioco troppo ambizioso. Era stato eliminato (male) da un girone di Champions non certo insuperabi­le e, una volta traslocato in Europa League, aveva fatto pure peggio: ne aveva subito presi tre dal Lipsia al San Paolo. Sarri fu scambiato per euroscetti­co solo perché aveva altri pensieri conficcati in testa: causa rosa ristretta, concentrav­a ogni grammo di energia sulla rincorsa alla Juve in campionato. Nel ritorno in Germania una settimana dopo, il 22 febbraio, battè però il Lipsia 2-0 e per poco non completò l’impresa. Niente qualificaz­ione, eppure quella rimonta europea appena sfiorata resta uno spartiacqu­e della carriera: da allora Sarri si è trasformat­o in un cannibale continenta­le. L’Europa League vinta l’anno scorso al Chelsea, primo trofeo della carriera, è arrivata alla fine di un percorso netto: 15 partite senza mezza sconfitta.

Van Gaal nel mirino

L’uomo è fatto così: gli piace la placida provincia toscana, ma sa alzare lo sguardo. Annega nei ricordi parlando del derby infuocato Sangiovann­ese-Montevarch­i, ma da sempre lavora per partite di nobiltà europea: quella di domani forse non lo è, ma è una tappa importante perché c’è in ballo la qualificaz­ione. Dal 1992, da quando la Coppa dei Campioni, si chiama sempliceme­nte «Champions» nessun tecnico italiano ha registrato la stessa striscia di imbattibil­ità. Nemmeno quelli che la Coppa più importante l’hanno baciata. Anzi, potrebbe pensare ancor più in grande e raggiunger­e Van Gaal: con l’Ajax, non è stato battuto proprio per 20 gare tra il ‘93 e il ‘95. Si avvicinere­bbe alle serie di Eriksson (23 partite) con Goteborg e Benfica tra l’80 e l’83 o a quella di Ferguson allo United, 25 tra 2007 e 2009. Sarri ormai sta bene in mezzo a loro: un europeista in mezzo ai grandi del Continente.

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GETTY Il tecnico Maurizio Sarri, 60 anni, non perde in Europa da febbraio 2018

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