LECCE SORRIDE, LAPADULA SENTE GIÀ ARIA DI RISCATTO
Con quei saliscendi Gianluca Lapadula rischiava di perdere l’equilibrio. In tutti i sensi. Invece a Lecce l’attaccante torinese sta dimostrando una forza di volontà encomiabile. E dire che nell’estate del 2016 era approdato al Milan su esplicita richiesta di Silvio Berlusconi, deciso a dare un’anima italiana alla squadra rossonera. Lapadula è una zanzara del gol, il suo stile non incanta San Siro e l’estate successiva passa al Genoa con una valutazione di 13 milioni di euro e un ingaggio da 1,5 milioni netti. Uno stipendio importante per un biennio con poche luci. Anzi, nel torneo passato va a rete una sola volta e arriva l’esigenza di cambiare aria.
Leader silenzioso
Così il presidente giallorosso Saverio Sticchi Damiani studia una formula ad hoc per accontentare Liverani. L’affare con Preziosi viene chiuso sulla base di un prestito gratuito con un diritto di riscatto a 6 milioni di euro: sotto non si può andare per rispettare le rate di ammortamento del club ligure. Anche lo stipendio è pesante per i neopromossi salentini. Allora si concorda per una divisione a metà: 750 mila euro a testa. I fatti stanno dimostrando che l’operazione sta portando i frutti sperati. Non solo per i due gol consecutivi alla Sampdoria e al Sassuolo, ma anche per la personalità con cui Lapadula sta vivendo questa nuova esperienza. Alla soglia dei 30 anni si comporta da leader silenzioso. Risalire nella hit della Serie A per lui è una questione d’orgoglio. Una dimostrazione importante anche per chi era arrivato a Lecce con squilli di tromba. Liverani evidentemente può sentirsi ripagato, ma la posta in gioco è ancora alta. Con questa marcia Lapadula a fine stagione vorrebbe poter scegliere, ma è già importante che qualcuno abbia voglia di sceglierlo. c.lau.