La Gazzetta dello Sport

Il Milan ora corre ma non basta Pioli non ammette più errori

Per lo staff condizione ritrovata ma servono attenzione dietro e scelte di gioco più efficaci. La Lega gli risponde sui calendari

- Di Alessandra Gozzini MILANO

Va inserita la marcia giusta perché nonostante il Milan abbia raggiunto una buona velocità d’azione, il resto manda la squadra fuori giri. La prestazion­e offerta contro la Lazio è stata la migliore stagionale a livello fisico e per l’allenatore e il suo staff è un’ottima base per tentare l’ennesima ricostruzi­one. La squadra ha retto la sfida con la Lazio, una delle avversarie che più puntano sulla forza dei propri interpreti, e fino alla mezzora del secondo tempo l’aveva tenuta lontana dalla porta di Donnarumma: il primo tiro biancocele­ste della ripresa è arrivato dopo 30 minuti e 34 secondi. Ma c’è ancora moltissimo lavoro da fare e moltissimi errori da correggere visto che con il 4x4 (quattro punti in quattro partite nella gestione Pioli) il Milan si è mosso troppo lentamente. Una strategia c’è e non mancherann­o occasioni per discuterne, già da oggi, dato che Pioli è un allenatore-psicologo, un tecnico che punta moltissimo sull’aspetto umano e relazional­e.

Gli aspetti positivi

Pioli chiederà di accelerare sugli aspetti positivi che oggi, anche se in minoranza, resistono. La condizione fisica ritrovata ha permesso un’intensità di gioco diversa, e infatti i ritmi si sono mantenuti alti: 106 chilometri percorsi complessiv­amente a una velocità media di 6,4 km/h, stessi identici numeri dei giocatori della Lazio. Gli avversari avevano goduto di un giorno di riposo in più (i rossoneri erano in campo di giovedì), un aspetto che Pioli aveva sottolinea­to nel dopo gara: «Chi fa i calendari dovrebbe rispettare di più il Milan». Ieri la replica della Lega che ha voluto precisare come il calendario del campionato venga redatto «con equilibrio tenendo conto degli impegni di tutte le squadre, anche in Europa». Secondo lo Statuto della Lega Serie A, inoltre, «non è ammesso reclamo sulla formazione dei calendari, nonché sulla data o sull’ora di inizio delle gare». Ritmo che tornando a quando visto in campo si traduce anche in aggressivi­tà e generosità, quel concetto di reciproco soccorso su cui l’allenatore insiste spesso: è quanto ha permesso al Milan di vincere lo stesso numero di contrasti degli avversari (15) e di recuperare un numero maggiore di palloni (57 a 49). L’atteggiame­nto, altro punto fermo della dottrina dell’allenatore, è stato più propositiv­o: Bennacer ha avuto numeri da regista (primo per passaggi positivi, duelli e palloni recuperati) e Calhanoglu, quello che più ha cercato di trascinare gli altri con la sua classe. Ha tirato in porta ed è stato il più attivo per cross e lanci. Un potenziale che il Milan cercherà di sfruttare anche sulle palle inattive, dove in generale (tra difesa e attacco) vede buoni sviluppi.

Quanti errori

La mole di lavoro è consistent­e soprattutt­o perché dovrà correggere gli errori che ancora condannano la squadra. La difesa ha ripreso il ritmo delle scorse settimane: due gol domenica, dodici nelle sei partite prima della Spal. La squadra sbaglia non solo nel momento decisivo ma nell’interpreta­zione generale: le cosiddette coperture preventive, un aspetto su cui la squadra verrà richiamata a prestare attenzione sul campo e nella rilettura video degli errori. Le scelte di gioco devono essere più chiare anche davanti, insieme alla precisione tecnica: due sole reti delle punte su azione (Piatek e Leao), solo il Verona ha fatto peggio con un solo gol (Salcedo). Oggi, alla ripresa, Pioli chiederà consapevol­ezza (la prestazion­e contro la Lazio l’autorizza) e reazione.

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AP Rebus Stefano Pioli, 54 anni, è arrivato al Milan da un mese in sostituzio­ne di Marco Giampaolo. Nella stagione scorsa allenava la Fiorentina

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